Non servono i numeri. Il tecnicissimo differenziale tra la temperatura percepita e quella reale. L’umidità intride coperte e vestiti, il freddo fa il resto. Adesso, dopo la grazia di una mezza estate che faticava a andarsene, di notte in città si gela.
La politica ha dibattuto, si è frantumata (trasversalmente) spesso sul tema dei senzatetto, dei migranti, della ex chiesa di San Francesco eletta a dormitorio semiclandestino, ma inevitabile e necessario in assenza di strutture alternative aperte tutto l’anno.
Questione su cui il partito dominante nel Cernezzi (la Lega) ha sempre posto, per bocca del vicesindaco-assessore-deputato, Alessandra Locatelli, un secchissimo e non negoziabile niet.
Così tra pochi giorni torneranno i piccoli eroi silenziosi, quelli del quotidiano, dell’ordinario, quelli che i proclami manco-per-sogno. I volontari e rispettive associazioni del servizio Emergenza Freddo. Dal 2 dicembre il centro Cardinal Ferrari riaprirà le porte a quanti vivono per strada (italiani, stranieri: persone).
Sono gli stessi, quei piccoli giganti generosi, della lettera-appello (piena di cuore) destinata al sindaco, Mario Landriscina: 400 volontari, 12 associazioni, una lettera a Landriscina. “Abbia coraggio: non chiuda il centro migranti”.
Sono pure quelli del secondo invito: Emergenza freddo, appello: volontari cercansi (con postilla: il sindaco risponda sul nuovo dormitorio)
Documento che, alla luce dei dati forniti dall’Osservatorio Giuridico, non pare davvero occasionale o strumentale, solo necessario: “200 migranti in strada”, dopo la chiusura di via Regina la denuncia dell’Osservatorio Giuridico
Per gentilissima concessione degli amici del Settimanale della Diocesi (qui), pubblichiamo immagini e dettagli di quanto sta avvenendo in questi giorni al Cardinal Ferrari. Lavoro febbrile, tensostrutture da costruire, corsa. E’ sempre una corsa.
“Un’intera giornata di lavoro: dalla mattina di mercoledì 21 novembre, nel cortile del Centro pastorale Cardinal Ferrari di Como, gli operai hanno predisposto la tensostruttura, messa a disposizione della Caritas diocesana, per aumentare il numero di posti di Emergenza Freddo il servizio di accoglienza invernale per senza fissa dimora che aprirà il prossimo 2 dicembre”, raccontano i colleghi.
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Gli operai e i volontari “non hanno smesso nemmeno quando è arrivato il buio, aiutati dalle luci dei propri mezzi da lavoro, e non li ha fermati nemmeno la pioggia. Nei prossimi giorni si procederà ai necessari allacciamenti. Nello stesso spazio, come lo scorso anno, anche due container, messi a disposizione dalla Croce Rossa di Como, destinati a servizi igienici e docce”.
Insomma, non è una scampagnata. Anzi. Si tratta di persone che, spesso, hanno famiglie, lavoro e dedicano quella minuzia di tempo rimasta a far qualcosa per altri.
“Una decisione – raccontanto ancora dal Settimanale – quella di montare il tendone, resa necessaria, in continuità con quanto fatto lo scorso anno, per far fronte all’aumento di persone senza un alloggio presenti in città. Una quarantina i posti aggiuntivi disponibili anche se, fanno sapere da Caritas, un’idea più precisa sulla capienza effettiva si avrà solo nei prossimi giorni quando verrà completato l’allestimento e si procederà alla posa delle brandine. La tensostruttura (riscaldata) di proprietà della Caritas diocesana era stata infatti fino ad oggi usata come sala mensa per le persone accolte al Campo Cappelletti ora in via di dismissione e, ancor prima, per i terremotati del mantovano”.
Per quanto riguarda la gestione della tensostruttura, marcano dal Settimanale “oltre alla disponibilità della Fondazione Cardinal Ferrari che ha concesso in comodato gli spazi, è da sottolineare il proseguo della positiva collaborazione tra la Caritas diocesana e l’associazione Como Accoglie, i cui volontari si occuperanno di coprire i turni per garantire l’apertura del servizio”.
“Al loro fianco, ed è una novità di quest’anno, alcuni volontari della Caritas cittadina. Proprio nei giorni scorsi i tre vicariati della città di Como hanno rinnovato un appello per la ricerca di volontari da destinare a questo servizio”.
2 Commenti
…condivido il parere di Luisa Corti e faccio notare che il periodo piu’ freddo non incomincia il 2 dicembre e non finisce al 31 marzo…prima e dopo si puo’ dormire
“ comodamente “ anche per terra !?
Bello questo report, che pone il fianco a due considerazioni: 1) e questa primavera? 2) ma Como è sempre in emergenza?.