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Sul Lago di Como arriva il maxi complesso di lusso, gli ambientalisti: “Ecco tutte le criticità del progetto”

Sei associazioni ambientaliste (Legambiente di Como, Circolo Ambiente Ilaria Alpi, WWF Lombardia, Iubilantes, Fiab Como Biciamo, Gruppo Naturalistico della Brianza) hanno preparato una raffica di osservazioni relative al progetto di costruzione del maxi complesso turistico-residenziale nel Comune di Torno, chiedendo con forza che venga sottoposto almeno a VAS (Valutazione Ambientale Strategica). Ai primi di maggio scadono, infatti, i termini della procedura di verifica di assoggettabilità a VAS e il comune di Torno dovrà esprimersi in merito alla necessità di una accurata verifica di compatibilità ambientale del progetto oppure scegliere di proseguire con un iter semplificato, considerando valide le dichiarazioni e la documentazione presentate dal soggetto proponente.

Molte le criticità evidenziate dalle associazioni “sotto il profilo paesaggistico, idrogeologico, agronomico oltre ai tanti problemi rimasti irrisolti, come quelli legati al traffico indotto o agli scarichi fognari, per cui non si può prescindere da una attenta e puntuale valutazione ambientale. Questo complesso iter procedurale sarebbe stato sicuramente superato se fossimo in presenza di strumenti urbanistici chiari, atti a preservare un luogo così suggestivo che il mondo ci invidia, impedendo nuovo consumo di suolo e stravolgimento della fascia costiera”. Qui il documento integrale per la consultazione.

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16 Commenti

  1. La razia territoriale delle sponde, delle rive e dei monti e’ ormai conclamata.

    Bisogna che il pallino torni in mano alle Sovintendenze e alle Regioni, si tolga il profitto di singoli privati con il portafoglio gonfio che fanno accordi con le amministrazioni.
    Torno e’ ora nel mirino, ma la sponda di fronte e’ partita in anticipo sullo scempio territoriale e architettonico.

    Il Lago Negato, questo il leitmotiv.

  2. Non chiudiamoci sempre dietro a retoriche che servono solo a prolungare burocrazia e riempire le tasche dei soliti.I paesi del lago(sponda Como Bellagio),stanno partendo soprattutto per la viabilità che ormai transita su un percorso obsoleto e poco scorrevole.Se le cose sono fatte con intelligenza e voglia di fare il profitto è di tutti.Cernobbio e Villa D’Este,Bellagio e Villa Serbelloni,Blevio e il Mandarin e così via ne sono un esempio,portano lavoro e prestigio a questi luoghi e di questi tempi non è poco.

  3. Basta chiacchere. Bisogna mettersi di traverso subito non quando è troppo tardi. Bisogna fermare l’irruenza di chi vuole rovinare la bellezza e cementificare tutto.
    Le associazioni devono organizzare presidi e manifestazioni di protesta.

  4. bisognerebbe vedere il progetto per capire l’impatto ambientale, per quanto riguarda i posti di lavoro se andate a fare un giro a villa d’este tanto per citare l’hotel piu famoso e prestigioso del lario l 85% degli assunti sono stranieri a parte chi comanda ed il bagnino ! quindi sotto a fare la licenza di bagnino !!!

  5. Fate attenzione a non devastare il territorio che è l’unicità che contraddistingue questo lago se si comincia con la cenentificazione selvaggia diventerà lo “schifo comune” che si trova ormai da ogni parte, troppa parte d’Italia è stata rovinata in nome del profitto di pochi.

  6. Basta devastare il territorio, già tanto compromesso dall’ antropocene!
    Basta fare cassa ai danni della Terra, dei più deboli e di chi non ha voce solo perché non è voce che porta profitto.

  7. Perché no.. porterà prestigio e lavoro . Con dipendenti qualificati .non credo che investono per poi creare problemi e a loro s tesso, che al comune, al territorio . Forza e coraggio

    1. Vogliamo diventare come a Lugano? Palazzine di cemento dappertutto a rovinare le sponde del lago. Costruire, okay, ma a percentuale con la natura, e in stile del lago.

  8. Ed a Dongo quale altro scempio teutonico si sta creando. Cosa otterremo nulla adesso edifichiamo ogni angolo prezzi alle stelle, negozi che chiudono.
    Poi si iniziera’ a farsi una concorrenza spietata poi quando il lago si sarà spopolato di residenti ed il turismo di dirigera’ verso altri lidi si comprenderà la stupidita’ di questa pazza edificazione

  9. Il lago di Como appartiene a tutti,non al solo comune di Torno.Salviamolo da una speculazione che ci priverebbe di una bellezza di cui possiamo godere ora e che dobbiamo tramandare alle prossime generazioni

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