Carate Urio (Como) – Immerso nella suggestiva cornice del Lago di Como, incastonato tra i rinomati borghi di Moltrasio e Laglio, si svela Carate Urio, una perla del Lario raggiungibile percorrendo la panoramica Via Verde. A soli 10 chilometri da Como, questo incantevole territorio sulla sponda occidentale del ramo comasco, baciato dal sole e affacciato a sud-est, vanta una lunga tradizione come esclusiva meta di villeggiatura.
Sebbene oggi formi un unico comune dal 1927, Carate Urio affonda le sue radici in due distinti nuclei abitativi: Urio, adagiato su un ripido pendio con una vista mozzafiato sul lago, e Carate Lario, che digrada dolcemente verso le acque. Questa particolare conformazione orografica ha plasmato il borgo, caratterizzato da pittoreschi vicoli a scalinata sormontati da tipiche volte a sesto, custodi di antiche dimore ricche di storia.
Radici Antiche: un viaggio nel tempo tra Galli, Romani ed Etruschi
Le origini di Urio e Carate Lario si perdono nella notte dei tempi, testimoniate da importanti ritrovamenti archeologici. Le tombe galliche, scoperte nel lontano 1877, e le epigrafi romane, rinvenute in diverse aree del paese nel secolo scorso, narrano di un territorio abitato fin da epoche remote. Un prezioso frammento di pietra incisa, datato al periodo etrusco e oggi custodito nel museo civico di Como, suggella ulteriormente l’antichità di questi luoghi.
Persino il nome del borgo evoca un passato lontano, con radici che affondano nel celtico. Secondo alcune interpretazioni etimologiche, “Carate” deriverebbe da “luogo della pietra”, un riferimento alle antiche cave di ardesia, localmente nota come “beola di Moltrasio“, presenti nel territorio di Urio. Una lettura più romantica suggerisce invece un’origine latina, vedendo in Carate la “terra accarezzata e baciata dal sole”, un’immagine che ben si sposa con la bellezza e la luminosità di questo angolo di paradiso lariano.
Medioevo e Fede: un patrimonio storico e spirituale
Nel Medioevo, sia Carate che Urio condivisero il destino di Como nelle decennali lotte contro Milano (1118-1127), un periodo di conflitti che portarono alla distruzione del capoluogo lariano e causarono danni e sacrifici anche ai paesi rivieraschi. Nonostante le successive divisioni territoriali e l’appartenenza a diverse signorie, la comunità cristiana si sviluppò unitamente a partire dal X secolo d.C., epoca a cui risalgono le prime chiese del territorio.
La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta a Urio spicca per la sua antichità, sebbene l’anno esatto di costruzione rimanga incerto. La sua dedicazione a martiri del IV secolo, la posizione originaria sulle rive del lago (come le prime chiese battesimali) e gli elementi architettonici romanici, testimoniati dal campanile a due ordini di bifore, ne avvalorano le antiche origini. Le successive ricostruzioni, dovute alle esondazioni del torrente Pangino, ne hanno modificato l’impianto originario, ma la chiesa conserva ancora oggi un fascino secolare, affacciata sul lago e separata da un giardino che invita alla contemplazione.
A Carate, la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, con la sua struttura ottocentesca, si inserisce armoniosamente nel tessuto urbano tra le strette vie e la recentemente riqualificata piazza Minoletti, affacciata sul lago.
Un gioiello di particolare importanza è il Santuario di Santa Marta, uno degli edifici sacri più antichi del Lago di Como, le cui origini sembrerebbero risalire all’XI secolo d.C. La sua consacrazione, avvenuta nel 1095 a opera di Papa Urbano II durante un pellegrinaggio che lo condusse da Roma a Clermont, in Francia (da dove lanciò l’appello per la prima crociata), sottolinea il ruolo cruciale di questo territorio nel consolidamento del potere spirituale e temporale della Chiesa. Il santuario è avvolto dalla leggenda di Santa Marta e del suo miracoloso intervento contro la Tarasca, un racconto popolare ancora vivo nella processione che si tiene ogni anno a Tarascona (Francia). Carate Urio celebra la sua patrona durante l’ultima settimana di luglio con funzioni religiose e una vivace sagra.
Salendo verso la frazione di Cavadino si incontra il Santuario di Pobiano, dedicato alla Santissima Trinità e meta di pellegrinaggi. La sua storia affonda le radici nel XVI secolo, quando un affresco miracoloso della Trinità, sopravvissuto alla rovina di una cappella abbandonata a seguito della peste, divenne oggetto di venerazione e portò alla costruzione dell’attuale chiesa nel Seicento. Una leggenda narra del misterioso ritorno dell’affresco al suo luogo originario dopo essere stato spostato, alimentando la sacralità del sito.
Carate Urio e Liala: un legame indissolubile con la letteratura rosa
Oltre alla sua ricca storia e al suo patrimonio religioso, Carate Urio vanta un legame speciale con la letteratura. Il borgo diede i natali ad Amalia Liana Cambiasi Negretti Odescalchi, conosciuta con lo pseudonimo di Liala, una delle più importanti scrittrici di romanzi rosa del Novecento. Nata a Carate Lario nel 1897 e battezzata “Liala” dal celebre poeta Gabriele D’Annunzio, fu autrice di ben 84 romanzi di grande successo, ancora oggi ristampati e apprezzati. Con la sua scomparsa nel 1995, all’età di 98 anni, molti critici ritennero che si fosse chiusa un’epoca per il romanzo rosa italiano. Carate Urio ha voluto onorare la sua illustre concittadina dedicandole la biblioteca comunale, un omaggio alla sua figura e al suo legame con l’amato Lago di Como.
Carate Urio: un tesoro da scoprire
Carate Urio si presenta oggi come una destinazione affascinante che sapientemente intreccia storia, fede, bellezze naturali e un tocco di romanticismo letterario. Un luogo ideale per chi desidera immergersi nell’autenticità del Lago di Como, lontano dalla frenesia dei centri più grandi, e scoprire un borgo che ha saputo conservare intatto il suo fascino secolare.