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La chiesa inghiottita dal Lago di Como e il mistero dei rintocchi di campana che si sentono ancora

Gli tsunami, l’acqua del lago che inghiotte case e chiese, la leggenda di una o più campane sommerse davanti a Lenno di cui ancora si potrebbero sentire i rintocchi. Al confine tra scienza e leggenda, quella dei rintocchi che vengono dal profondo del Lario è una delle storie più suggestive del Lago di Como. Le cui calme acque sarebbe stato sconvolte da due tsunami nel VI e nel XII secolo dopo Cristo, come sembrano dimostrare i sedimenti in di una delle zone più profonde del lago, tra l’Isola Comacina e Brienno, probabilmente proprio frutto di eventi franosi sub lacustri, verificatisi uno nel 500 (che potrebbe aver spazzato via la Villa Comoedia, una delle sontuose residenze lariane di Plinio il Giovane, a cui potrebbero appartenere le due colonne rinvenute all’inizio del secolo scorso nelle acque del Golfo di Venere, ora esposte al Museo Civico di Como) e uno secondo nel 1100.

Luogo d’origine dei sommovimenti sarebbe la scarpata, a 140 metri di profondità, tra la punta di Bellagio e Tremezzo. Una serie di smottamenti a cui, per l’appunto, avrebbero fatto seguito due tsunami capaci – ma qui, come detto, le ricostruzioni si fondono con la leggenda – di travolgere edifici civili e chiese. E siamo a Lenno, comune autonomo fino al 2014 e oggi parte del comune di Tremezzina, località nota per il meraviglioso golfo di Venere che si apre davanti a sé, e in cui pare che secoli fa si trovasse proprio una chiesa che, a causa dell’inondazione, finì per essere sommersa.

Da allora, alcuni abitanti e pescatori – nel corso del tempo – avrebbero segnalato di aver udito misteriosi rintocchi di campane provenire dal fondo del Lario, in particolare quando il vento soffia sul lago nei giorni di burrasca. A suonare sarebbero, per l’appunto, la campana (o le campane) della chiesa scomparsa dopo lo tsunami e il fenomeno sarebbe teoricamente spiegabile con il fatto che la campana potrebbe essere rimasta vuota all’interno, poggiata sul fondale, con il batacchio ancora libero di suonare in certe condizioni. Per questa ragione, la leggenda narra che dalle profondità del lago si libererebbero i rintocchi.

Prove a sostegno di questi eventi? Qualcosa c’è, infatti sul fondo del lago – nel corso di alcune esplorazioni subacquee – è stato visto qualche pezzo di pavimentazione, oltre a gradini e massi lavorati. Inoltre, nel 2006, durante una serie di immersioni studiate ad hoc per scovare le campane, venne riportato in superficie un oggetto somigliante a un’acquasantiera. Di batacchi e campane, però, nessuna traccia. E il mistero, inevitabilmente, continua.

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