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Como, 257 cittadini del quartiere colpito dalla frana chiedono verità al sindaco: “Dica se esiste un progetto o agisca”

I residenti di Civiglio cominciano a fibrillare. Parliamo del quartiere – quasi più Brunate che Como – flagellato lo scorso 15 maggio da una frana che ha mutilato la principale arteria di accesso, via dei Patrioti, obbligando tutti i cittadini della zona a ripiegare sul secondo e più angusto passaggio, la strada che dal quartiere-frazione porta a Ponzate, passando per una strettoia non agilissima, per poi consentire l’accesso al centro città, attraversando via Zampiero prima e via Rienza poi, con tutte le lungaggini e le notevoli fatiche del caso.

Certo, si dirà, a madre natura che porta anche le frane non si può opporre la volontà umana. Nì, vediamo.

La vicenda è nota, un mese dopo lo smottamento il 17 giugno scorso i residenti di Civiglio si sono presentati in consiglio comunale per incontrare il sindaco, Alessandro Rapinese: qui la cronaca di una serata piuttosto unica.

Poi, era il 26 giugno, il verdetto: Como, mazzata sul quartiere dopo la frana: servono cinque mesi di lavori per la strada. L’ordinanza. Seguirono anche i timori per la scuola gioiello della città che si trova proprio a Civiglio e varie denunce e segnalazioni dei residenti che si sono sentiti abbandonati: qui tutti i racconti di questi mesi.

Ciò premesso in sintesi, ecco un nuovo capitolo. I residenti ieri hanno inviato una Pec, con data 5 settembre, tanto sintetica quanto precisa al sindaco e al dirigente alla partita in cui citano appunto l’ordinanza del 26 giugno. Si legge:

Egregio signor Sindaco, egregio Dirigente,
nel ringraziare per l’invio di quanto richiesto con istanza di accesso agli atti in data 04 luglio 2024 e ricevuto in data 31 luglio 2024, i sottoscritti di cui all’elenco in calce alla presente, tutti soggetti interessati al fine del ripristino della viabilità per Civiglio in ragione del fatto di risiedervi o di transitarvi per esigenze familiari, lavorative o di svago,

preso atto

di quanto riportato nell’ordinanza 26.06.2024 RG 270 secondo cui

  • “La progettazione esecutiva dovrà essere trasmessa al Comune di Como entro 45 giorni dalla notifica della presente ordinanza unitamente al cronoprogramma delle attività”
  • Che la presente ordinanza ha effetto immediato e che in caso di inottemperanza si provvederà all’esecuzione d’ufficio delle opere di messa in sicurezza con addebito di tutte le spese conseguenti eventualmente sostenute da questa Amministrazione

E qui sta il punto: c’è o non c’è, scaduti i termini, un progetto esecutivo per il ripristino?. Evidenziano infatti i residenti con 257 firme:

poiché alla data odierna i 45 giorni risultano scaduti, si chiede alle S.V., per quanto di competenza, di confermare l’avvenuta presentazione di quanto richiesto al punto 1 di pagina 4, ovvero – come risulta dalla consultazione del registro istanze dello Sportello Unico Telematico integrato del comune di Como – SUE – che nessun progetto risulti ad oggi presentato.

Aggiungono i 257 firmatari:

Nel caso in cui non risulti agli atti alcun progetto presentato, si chiede di confermare che l’amministrazione abbia avviato senza indugio le procedure per l’esecuzione d’ufficio delle opere di messa in sicurezza, a tal fine richiedendo sin d’ora di conoscerne gli estremi.

In difetto, si invitano le S.V. a procedere senza indugio alcuno per quanto di propria competenza. Grati dell’attenzione, si resta in attesa di un cortese e sollecito riscontro.

Como, il 05 settembre 2024

Di fatto si tratta di una diffida.

LA MISSIVA ORIGINALE

diffida parte 1

L’INTERVISTA AL SINDACO DOPO L’INCONTRO COI RESIDENTI IL 17 GIUGNO

PER APPROFONDIRE

VIDEO Como, che serata in Comune: ecco i residenti della frana, il sindaco li incontra ma a porte chiuse, scatta il Giordano furioso. Intanto l’assemblea salta

Como, nel quartiere mutilato dalla frana Elisa e il mitico Crotto Civiglio: “Otto mesi di lavori? Se è vero consegno le chiavi a Rapinese”

 

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8 Commenti

  1. Mi sembra alquanto inutile protestare adesso. Il nostro territorio è lasciato allo sbando, incuria e degrado, ma nessuno in questi anni se ne è lamentato, salvo quando ormai è troppo tardi. Non c’ erano avvisaglie che sarebbe potuto succedere? Mah…

  2. L’ennesima dimostrazione di come Rapinese sindaco stia facendo l’opposto di quanto predicato da Rapinese opposizione.
    Ma non doveva essere tutto così trasparente per i cittadini?
    Dai, sono piccole cose che fanno la differenza per chi sta aspettando con vera preoccupazione che questa vicenda sia sistemata. Lo stato del progetto deve essere visibile ai diretti interessati!

  3. Hanno sbagliato. Dovevano segnalare a URP e in 10 minuti avrebbero fotografato la riapertura della strada. Sfigati a caccia di like

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