L’organizzazione sindacale Travail.Suisse ha lanciato un appello per un aumento dei salari medi del 2% per tutti i lavoratori in Svizzera nel prossimo anno. La richiesta, presentata a Berna, ha un duplice obiettivo: compensare l’aumento del costo della vita e sanare il divario salariale accumulato negli ultimi anni.
Costo della vita e potere d’acquisto: la proposta di Travail.Suisse
Secondo l’agenzia di stampa svizzera Ats, i salari reali hanno subito un calo significativo tra il 2022 e il 2023. Sebbene ci siano stati miglioramenti successivi, Thomas Bauer, responsabile della politica economica di Travail.Suisse, sottolinea che tali correzioni non sono state sufficienti. L’organizzazione evidenzia inoltre il peso crescente sui bilanci familiari causato dall’aumento dei premi dell’assicurazione sanitaria e degli affitti.
Un aumento salariale del 2% per il 2026 viene visto come una misura necessaria per proteggere il potere d’acquisto interno. Questo obiettivo assume un’importanza cruciale in un contesto di incertezza economica globale.
Produttività e profitti delle aziende: la tesi del Sindacato
Travail.Suisse sostiene che le imprese stanno registrando profitti crescenti per ogni ora di lavoro, grazie a una maggiore produttività. Questa dinamica, secondo il sindacato, crea le condizioni ideali per concedere aumenti salariali significativi. La richiesta si basa quindi sulla convinzione che il miglioramento della produttività debba riflettersi positivamente anche sulle buste paga dei lavoratori.