Le decisione definitive “seguiranno al termine della procedura di consultazione a fine settembre”, come comunica il gigante giallo. Sono inoltre “previsti aumenti delle tariffe”. Nella prima metà del 2025 l’utile netto è sceso del 44% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Immediata la replica del sindacato Syndicom, “nuovi licenziamenti nel gruppo della Posta sono inaccettabili. Una politica del personale carente non deve essere scaricata sulle spalle dei dipendenti”.
E aggiunge: “È uno shock per il personale interessato, considerando che si tratta di un terzo dei dipendenti attivi nella centrale. Particolarmente amaro: da mesi i dipendenti della Posta lavorano con impegno in workshop e riunioni per contribuire alla progettazione del loro futuro lavoro”.
Per Adriano Troiano, segretario centrale del sindacato Syndicom, “la Posta ha ancora una volta perso l’occasione di preparare il proprio personale per il futuro. Preferisce sostituirlo. È uno scandalo bello e buono e dimostra una mancanza di lungimiranza e un carente sviluppo del personale”.