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Svizzera, ecco la legge per cancellare i debiti e ripartire da zero. Ma bisogna vivere in ristrettezze per 3 anni

Annullare in toto i debiti per consentire alla persona in difficoltà di ripartire da zero. Si, sembra incredibile almeno in Italia, ma proprio di questo si sta discutendo – ovviamente non tutti la vedono allo stesso modo – in Svizzera.

E si fa sul serio visto che già da alcuni mesi il Consiglio federale svizzero ha proposto una riforma in tal senso. La condizione è che si viva in ristrettezze economiche per tre anni.

E la politica si sta confrontando su ciò, prevedendo due possibili procedure, una definita concordataria semplificata e una procedura di fallimento risanatorio.

La prima scatterebbe quando il debitore dispone di un reddito regolare. Ecco allora che se la maggioranza dei creditori è d’accordo (è previsto un piano di rientro equo e sostenibile) si applicherebbe.

Non sussistendo tali requisiti invece il Consiglio federale propone d’introdurre una procedura di fallimento risanatorio per persone fisiche, cui segua la liberazione dal debito residuo a condizione che “la persona in questione viva per tre anni con il minimo vitale e, durante questo periodo, versi tutto il reddito eccedente ai creditori”, viene specificato nella proposta.

“Questa seconda opportunità di una vita senza debiti – si legge nel messaggio del Governo – dovrebbe avere effetti positivi anche sull’economia e sulla società. Creando incentivi per la reintegrazione nel mercato del lavoro è possibile, a lungo termine, risparmiare costi nel settore pubblico. Anche l’economia beneficia dell’eliminazione degli incentivi negativi attuali e della reintegrazione dei debitori nell’economia”.

La proposta ovviamente ha aperto fronti contrapposti tra chi , ad esempio, vorrebbe estendere il periodo di tre anni a cinque (PLR, destra liberale), e chi respinge del tutto l’ide a(UDC, destra conservatrice),

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