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Tasse frontalieri, lo scambio dei dati sugli stipendi con l’Italia è legge. Oggi l’approvazione oltreconfine

Per rendere pienamente attuabili i nuovi accordi bilaterali sull’imposizione fiscale dei frontalieri con l’Italia era indispensabile in Svizzera l’introduzione di una nuova legge federale dedicata allo scambio di dati salariali.

Progetto approvato oggi dal Consiglio degli Stati con una votazione di 34 voti favorevoli contro 7 contrari. La Camera del Popolo (Nazionale) aveva già approvato il progetto lo scorso settembre.

L’intesa raggiunta con Roma in materia di imposizione dei lavoratori frontalieri prevede un meccanismo di scambio automatico e reciproco delle informazioni fiscali necessarie.

La nuova normativa federale regola, in particolare, la trasmissione di informazioni tra le autorità fiscali cantonali e l’Amministrazione federale delle contribuzioni.

I datori di lavoro saranno infatti tenuti a rilevare i dati specificamente richiesti dai due accordi internazionali, un’operazione che implica un necessario adeguamento dei sistemi informatici aziendali. Anche le piccole e medie imprese (PMI) sono coinvolte pienamente dalla nuova regolamentazione.

Datori che saranno puniti in caso di infrazioni intenzionali. La multa massima prevista è di 1.000 franchi, con un inasprimento fino a 10.000 franchi nelle circostanze considerate gravi o in caso di recidiva.

Fin dalla stipula del nuovo accordo fiscale per i frontalieri del luglio 2023 infatti era emersa la necessità di poter contare su una base legale solida per lo scambio di questi dati. Ora si è delineata.

Il primo storico scambio dati era avvenuto nel marzo 2025 quando il Canton Ticino aveva trasmesso all’Italia i dati completi delle buste paga di circa 10mila nuovi frontalieri includendo nome, cognome, stipendio e codice fiscale

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