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Svizzero fermato in dogana a Chiasso con un arsenale. Ma di prosciutti e salami non dichiarati: 312 chili

Ha provato a passare come niente fosse il valico autostradale di Chiasso con 312 chili di salumi, dieci litri di superalcolici e altri alimenti nel bagagliaio e nel vano della ruota di scorta. Ma chissà, forse tradito dal profumino, alla fine il blitz dei prosciutti non è riuscito lo scorso martedì 11 giugno, poco prima delle 8. Il Suv svizzero è stato infatti fermato per un controllo dagli agenti dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) in servizio al valico autostradale di Chiasso e quell’arsenale da buongustai non dichiarato è venuto alla luce.

A bordo del veicolo quattro uomini, tra cui un giovane di 13 anni, di rientro da una vacanza trascorsa in Italia. Nel baule dell’auto, in mezzo alle valigie, gli agenti hanno fatto la scoperta: ben 312 chili di salumi e alimenti vari come carciofi e acciughe. In un secondo momento, uno degli occupanti del Suv ha affermato che il carico era destinato al proprio esercizio pubblico, con sede in Svizzera.

L’UDSC infliggerà ora una multa di alcune migliaia di franchi per l’omessa dichiarazione della merce. La salumeria è stata posta sotto sequestro in attesa che vengano effettuati gli accertamenti necessari per verificare che sia stata rispettata la catena del freddo.

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12 Commenti

  1. Solito maia ramina che è stato a torto naturalizzato, altro che Svizzero. La mentalità fallitaliana è dura a morire.

  2. Era il solito italiano che ha aperto attività da ristoratore in Ticino, perchè lì può fare prezzi mooooolto più alti che non in patria (italiana), te capì :-))))).
    Chi da queste pagine se la piglia con lo svizzerotto che “fa il furbo”, se lo prendesse con i propri connazionali che aprono delle attività da imprenditori in CH, cioè in Ticino, per sfruttare le ottime infrastrutture svizzere (ovviamente!), pagare salari più bassi a manodopera che assumono unicamente in italia (!!)…e conseguenti lauti guadagno “pro sacoccia loro”.
    I famosi padroncini…uno scempio.

    1. Occorre chiudere la frontiera con i maiaramina. Gente che inzozza il suolo elvetico sotto tutti i profili. Raus!

  3. Come osate!!! Oltraggio! Come osate importare sul sacro suolo elvetico gli italici insaccati!! Come osate pensare di vendere tali nefandezze d’oltralpe alle massaie Rossocrociate ed i loro pargoli! La ticinella di stabio come fa poi??

    1. C’è poco da fare gli spiritosi: almeno gli svizzeri controllano, da noi entra qualsiasi schifezza senza colpo ferire. E poi i NAS insegnano che in Italia, anche in Italia, non tutto sia sempre limpidissimo in campo di produzione e stoccaggio alimentare

      1. Mamma mia che pesantezza! Ma ringrazi che ci sono i NAS e che fanno i controlli, cosa pensa che nel resto del mondo, Svizzera compresa, tutti i locali che somministrano cibi e bevande siano impeccabili e solo in Italia ci siano cucine da incubo?

        1. Ho scritto “solo in Italia” o “anche in Italia”? Legga con calma e capirà; i NAS li ringrazio, eccome: più controlli fanno, meglio è. La facile spiritosaggine, però, mi dà fastidio. Non c’è altro da aggiungere.

          1. Si dai ok , si faccia una risata che magari domani si sveglia sotto ad un cipresso va… 😂

    2. Ul Bianchi fa anche lo spiritoso.!! Ma lo tranquillizziamo subito confermando che gli autori sono cittadini italiani che con la solita “maestria” italica hanno tentato di fare bingo.! Purtroppo è andata male. Però stia sereno che tenteranno di nuovo. Perché è cosi che funziona l’italica fantasia.

      1. Meno male! Avevo già timore che la ticinella chiudesse battenti! Ma come biasimarli… chi è che si vorrebbe mangiare il pregiatissimo prosciutto crudo di stabio o il tipico culatello di mendrisio, per non parlare della Bologna , pardon! Mortadella di Lugano 😂😂😂

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