Raccontavamo lo scorso marzo della rivoluzione in arrivo in tangenziale a Como: Ristorante, nuova palestra, hotel: ecco la rivoluzione in tangenziale a Como. In questo contesto poco prima della la Questura, sulla corsia in uscita da Como, là dove un tempo c’erano gli spazi della ex tessitura Mantero (e poi del Loom Cafè), sta sorgendo una nuova grande palestra. Si tratta della 40esima sede in Italia del marchio “McFit”.
Ci spiegavano: “Da poco sono partiti i lavori negli spazi della ex tessitura. La nostra volontà è quella di rievocare la natura industriale e culturale del luogo, mediante una riqualificazione conservativa dal punto di vista architettonico ed innovativa dal punto di vista energetico e della sostenibilità – spiegava Samuele Frosio, responsabile tecnico Italia della Holding RSG Group GmbH di cui Mc Fit è un marchio – vogliamo far coesistere le varie identità come il cemento, il legno e l’acciaio con le strutture a shed”. Obiettivo è aprire subito dopo l’estate e “creare un luogo dove ovviamente allenarsi, ma anche una sorta di punto di incontro culturale per la città, capace di evidenziare la storia di Como, il passato industriale e la grandezza del comparto serico lariano. Sul fronte sportivo il nostro è il primo gruppo a livello mondiale e ciò dimostra come la città di Como sia sempre più attrattiva per i grandi gruppi”. E oggi ci sono novità ulteriori.
Il progetto architettonico è stato firmato dal team tecnico interno alla Rsg Group Italia a cui appartiene il marchio McFIT composto dagli Architetti: (da sinistra della foto) Tilman Schmidt, Claudia Verea, Samuele Frosio, Konstantina Gkovari, Alessandro Agrimonti. Spiegano: “Il progetto è nato sulla base dell’identità industriale del luogo, cercando di non stravolgere l’immobile ma di mantenere la sua forza tipologica e morfologica. L’idea è quella di recuperare alcuni capannoni facenti parte dell’area ex Ticosa di Como, caratterizzati da coperture lignee e lucernari in lunghezza, che coprono gran parte delle superfici e da una struttura verticale composta da pilastri in ghisa originali di questo tipo di architetture. L’obiettivo è quello di creare la sensazione di un loft dove le persone potranno allenarsi in modo confortevole, in un ambiente luminoso e sensuale”.
Dal punto di vista impiantistico sarà un progetto Zero energy: “Ovvero consistente una riqualificazione energetica dell’edificio con utilizzo di pompe di calore, un sistema di monitoraggio dei consumi evoluto che limiteranno al massimo le emissione di Co2 in atmosfera”.
Obiettivo dichiarato: “Il centro fitness che sarà di 2.000 mq avrà l’obiettivo di diventare un punto di incontro per la città dove sarà possibile fare attività sportiva, rilassarsi, conoscere nuove persone e generare nuove idee. Il tutto partendo chiaramente da una riqualificazione urbana di una parte dell’ex area industriale da tempo dismessa. L’interno degli ambienti verrà caratterizzato dall’utilizzo del verde che combinato con la natura dell’immobile darà delle suggestioni di un edificio “industrial green”. La copertura lignea originale di epoca ottocentesca è stata completamente ristrutturata in modo conservativo, mantenendo l’aspetto originale dell’epoca”. Inoltre: “All’interno degli ambienti ci saranno dei riferimenti alla storia e alla cultura della tessitura comasca (d’altronde gli spazi sono come dicevamo ex Mantero, Ndr)”, mentre: “Gli attrezzi che verranno sistemati nei vari ambienti saranno del marchio Gym 80 leader del settore in Europa”.
Al momento l’avanzamento attuale dei lavori sta vedendo l’esecuzione delle partiture in cartongesso, forature delle murature per il passaggio dei canali e vari getti di cemento. L’apertura del centro fitness è previsto per il prossimo mese di settembre.
Un commento
“zero energy”? E non prevedono fotovoltaico o geotermia? Ma neanche facendo produrre elettricità dalle cyclette…
Paroloni.