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Frontalieri, arriva il si definitivo sullo smartworking: ecco quanto si potrà stare a casa. E ci sono i 40 milioni di ristorni

Importante svolta legislativa per migliaia di lavoratori frontalieri. La Camera dei Deputati ha concesso il via libera definitivo, espresso con un voto all’unanimità, alla ratifica e all’esecuzione della modifica dell’accordo con la Svizzera.

Il cuore del provvedimento risiede nella regolamentazione del lavoro agile: la normativa consente ufficialmente a questa categoria di dipendenti di svolgere fino a un massimo del 25% dell’attività lavorativa in modalità di telelavoro presso il proprio domicilio nello Stato di residenza. Questo passaggio fondamentale avviene garantendo che tale modalità operativa non comporti alcuna modifica o pregiudizio al loro specifico status di lavoratori frontalieri, sia sotto il profilo fiscale che giuridico.

Il cammino verso questo risultato ha visto diversi passaggi istituzionali cruciali (qui i precedenti) . Il Consiglio dei Ministri italiano aveva già approvato, nel mese di maggio, il disegno di legge volto a ratificare il Protocollo di modifica dell’accordo tra Italia e Svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, originariamente datato 23 dicembre 2020.

L’intesa politica e tecnica era stata formalizzata e siglata nel giugno del 2024 dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter e dal ministro dell’Economia e delle Finanze italiano, Giancarlo Giorgetti. Questa firma congiunta ha rappresentato il culmine di una complessa negoziazione diplomatica volta a stabilizzare il quadro normativo transfrontaliero.

La ratifica definitiva risolve una problematica critica riguardante la tassazione del telelavoro per i frontalieri provenienti dalla Penisola. Questi lavoratori si trovavano infatti in una condizione di profonda incertezza giuridica e fiscale sin dalla fine di gennaio 2023, momento in cui erano scadute le regole eccezionali e transitorie introdotte durante l’emergenza pandemica per gestire il lavoro da remoto.

Grazie a questo nuovo accordo strutturale, viene definita una cornice certa che concilia le esigenze di flessibilità del mercato del lavoro moderno con il mantenimento delle agevolazioni previste per chi quotidianamente attraversa il confine per motivi professionali.

Importanti novità in arrivo per i comuni della fascia di confine. Secondo quanto anticipato dal deputato della Lega Stefano Candiani, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha ufficialmente disposto l’inserimento di un emendamento specifico all’interno della Legge di Bilancio.

L’obiettivo dell’intervento normativo è quello di “blindare” uno stanziamento di 40 milioni di euro inserendoli direttamente nell’articolo 11 della legge di ratifica. Questa manovra tecnica ha lo scopo di garantire con certezza assoluta che tali somme vengano effettivamente erogate agli enti locali, permettendo così il finanziamento di servizi essenziali e lo sviluppo di infrastrutture vitali nelle zone limitrofe al confine svizzero.

La presa di posizione del Ministero punta a spegnere definitivamente il dibattito acceso e le polemiche che hanno caratterizzato gli ultimi giorni. (qui tutte le puntate precedenti)

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