Quasi cinque anni dopo, si scopre che sarebbero bastati 12mila euro e il rifacimento dell’intonaco per riaprire senza intralci il primo piano del Tempio Voltiano. E’ quanto emerge dall’incarico appena affidato dal Comune di Como per “per il rilievo, la progettazione, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, dei lavori di rifacimento dell’intonaco distaccato e restauro dell’apparato decorativo al Tempio Voltiano”.
Nulla di più, un intervento che – anche per la cifra stessa che richiede – appare poco più che banale.
Eppure, per arrivarci, sono trascorsi oltre 1.600 giorni, come abbiamo già documentato con questo precedente articolo. Non tutti passati invano, è vero: giustamente, l’amministrazione dal distacco del 3 luglio 2014, ha compiuto alcuni monitoraggi per capire se vi fossero problemi più gravi – strutturali, ad esempio – all’origine del cedimento. Non sono emersi, ma era giusto eseguirli.
Ciò non toglie, però, che alla fine dei conti, per arrivare a una “semplice” intonacatura, sia passato un tempo enorme, segno purtroppo dell’asfissiante piaga burocratica che affligge molte opere pubbliche.
Ad ogni modo, ora saranno lo Studio Architettura dell’architetto Andrea Musano di Serravalle Sesia (Vercelli) assieme Lilium Restauro Conservativo di Villa Cortese (Milano) a restaurare la porzione di intonaco e la parte di decori intaccati nel 2014, per una spesa di 12.000 euro.
Un commento
“Solo” 4 anni per un intervento del genere? Complimenti