Era successo già con la prima ondata.
Ora si ripete il Consiglio di Stato ticinese ha chiesto e ottenuto nuovo supporto dall’esercito a sostegno del sistema sanitario del cantone. L’idea del governo è che la pressione sanitaria non si placherà per mesi.
Sono i dati a parlare. Durante la prima ondata il numero di ricoveri negli ospedali ticinesi era diminuito con la stessa velocità con cui era cresciuto. Adesso è diverso non a caso in Svizzera, e non solo nel cantone confinante con l’Italia si parla di stallo e di altipiano.
Al momento i ricoveri sono l’85% dell’apice raggiunto a primavera e non paiono calare.
Non a caso da oggi scatta il coprifuoco, come abbiamo anticipato nei giorni scorsi qui:
Linea dura in Ticino: coprifuoco per bar, ristoranti, casinò e locali a luci rosse
Da oggi confermate le misure già in vigore (assembramenti di massimo cinque persone e trenta per eventi culturali e sportivi) e e disposta la chiusura di bar e ristoranti. I primi, a partire da chiuderanno alle 19. I secondi alle 22, take away compresi. Coprifuoco alle 22 anche per esercizi ricreativi: casinò, biliardi e bowling. Stesse norme anche per i postriboli.
Sul fronte dell’esercito in arrivo 18 militari, in aggiunta ai 12 già presenti all’ospedale di Locarno. Al momento lo stanziamento previsto è di 30 giorni. In particolare si occuperanno di alleggerire turni e lavoro al personale sanitari che peraltro sconta assenze dovute a isolamenti e quarantene.
Ricordiamo infine, dall’11 dicembre, l’annunciata chiusura – tra le proteste – del traffico ferroviario tra Italia e Svizzera:
Stop ai treni Italia-Svizzera (Tilo compreso) dal 10 dicembre: lo impone il Dpcm