Per quanto ormai affollatissima di turisti per molti mesi all’anno, Como non è certamente ancora paragonabile a Venezia. Ma intanto dalla laguna arriva presto provvedimento unico in Italia (e con pochi precedenti in assoluto) per arginare i rischi dell’overtourism e, per certi aspetti, per mettere un limite a quelle che un ormai storico intervento del consigliere comunale Vittorio Nessi definì le “orde di gitanti” in arrivo anche a Como.
Precisiamo: sul Lario per ora non è ale viste nulla di simile anche la Giunta Rapinese qualche tempo fa annunciò comunque l’intenzione di fare pagare ai pullman turistici in arrivo a Como un ticket con una cifra da quantificare. A oggi, però, un atto ufficiale non c’è ancora anche se probabilmente nel prossimo futuro arriverà.
Tornando a Venezia, a partire dalla primavera 2024, per entrare a Venezia si dovrà pagare un ticket di ingresso di 5 euro, un contributo che sarà chiesto ai turisti giornalieri in Laguna. Dopo l’ok della giunta alla delibera, il via libera definitivo arriverà il prossimo 12 settembre in consiglio comunale.
L’obiettivo è disincentivare il turismo giornaliero in alcuni periodi. La sperimentazione per il 2024 sarà per circa 30 giornate, che verranno definite dalla giunta con un apposito calendario nelle prossime settimane. In linea generale, si concentrerà sui ponti primaverili e sui weekend estivi.
Nello specifico si è stabilito che il contributo di accesso dovrà essere corrisposto da ogni persona fisica, di età superiore ai 14 anni, che acceda alla città antica del Comune di Venezia, salvo che non rientri nelle categorie di esclusioni ed esenzioni. In linea generale il contributo sarà richiesto ai visitatori giornalieri. Non dovranno pagare il contributo di accesso i residenti nel Comune di Venezia, i lavoratori sia dipendenti che autonomi, anche pendolari, gli studenti di qualsiasi grado e ordine di scuole e università che hanno sede in città antica o nelle isole minori, i soggetti e i componenti dei nuclei familiari di chi risulta aver pagato l’Imu nel Comune di Venezia.
Il provvedimento fissa le linee guida per l’introduzione di un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici, con la definizione di principi generali, esclusioni, esenzioni, controlli e sanzioni, attraverso una piattaforma multicanale e multilingua che sarà resa disponibile a breve. L’obiettivo è quello di disincentivare il turismo giornaliero in alcuni periodi, in linea con la delicatezza e unicità della città. La sperimentazione per il 2024 sarà per circa 30 giornate, che verranno definite dalla giunta con un apposito calendario nelle prossime settimane. In linea generale, si concentrerà sui ponti primaverili e sui weekend estivi.
Sono esentati dal pagamento del contributo di accesso coloro che soggiornano in strutture ricettive nel territorio comunale, i residenti nella Regione Veneto, i bambini fino ai 14 anni di età, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell’ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al III grado di residenti nelle aree per cui vale il contributo di accesso.
Dopo l’approvazione del consiglio comunale, infatti, un’ulteriore delibera di giunta definirà, oltre alle giornate interessate dal contributo, specifici dettagli e declinazioni, come ad esempio l’esenzione per tutte le isole minori della Laguna, le fasce orarie di validità del contributo e il valore dello stesso, che inizialmente sarà posto a 5 euro. In quella delibera, la giunta definirà anche le modalità di prenotazione obbligatoria per alcune categorie di esenzione, in modalità smart e telematica. Tutti i residenti in Veneto, per esempio, non pagheranno alcun contributo, ma avranno l’obbligo di prenotarsi sul portale apposito.
10 Commenti
Attraversare il parco di Yellowstone costa 35 dollari, 70 l’abbonamento annuale. Io sinceramente partirei col tassare le auto private non residenti che percorrono la nostra provincia: sia per accedere alla convalle, sia per le strade del lago.
E accetterebbe di buon grado una tariffa per attraversare la Brianza, il Sulcis, la Maremma, le Langhe, etc?
Il problema è poi come vengono spesi i soldi raccolti.. se avessi la certezza che andassero alle comunità locali, che si reinvestisse nel trasporto pubblico locale, nel mantenimento del territorio e del tessuto sociale, che poi è quello che caratterizza i luoghi che hai citato.. perché faccio presente che si pagano già fior di tasse di soggiorno in un sacco di posti, la mia è una provocazione e un disincentivo al mezzo privato, che è diverso.
Magari tassare anche la “nostra” aria che respirano quelli che passano sulle nostre strade. Bella idea, no ???
Como dovrebbe mettere una tassa di 10€ per entrarne nella nostra città murata.
Noi residenti siamo esausti di vedere casa nostra invasa da gitanti periferici
Io ci sto, a patto di metterla uguale anche a chi dalla città murata vuole uscire. 😉
Impossibile a Como, immagino già le frignate di chi lavora nel turismo
Venezia, con la scusa di limitare gli afflussi, vorrebbe imporre un ticket per limitare gli ingressi. Servono solo a far cassa. Basta pagare ci vai ?
Al di là dell’efficacia, come detto ne dubito, mettere una tassazione (termine improprio) per gli ingressi in una città dovrebbe avere come conseguenza una tassazione per i cittadini che ne escono. Se danno fastidio i milanesi che arrivano a Como suppongo diano fastidio i comaschi che vanno a Milano.
Per par condicio.
Lipomo ne avrebbe tutte le ragioni: i comaschi ci passano solo per andare altrove se dare alcun beneficio e creando solo code (tanto per fare un esempio).
Si propone di tornare a al “fiorino” di passaggio ? Buffonate.
Bravissimo. Chi di dazi ferisce, di dazi perisce.
Demenziale!!!!