Una po’ pendente e con alcune zone da mettere in sicurezza con urgenza prima che si possano verificare distacchi pericolosi come accaduto il 13 aprile scorso.
E’ questa – naturalmente in estrema sintesi – la conclusione dello Studio di ingegneria Foppoli, Moretta e associati di Tirano dopo le ispezioni compiute su Torre San Vitale a Como.
L’analisi compiuta ha approfondito sia la stabilità globale, che la sicurezza delle murature in elevazione.
Innanzitutto, il rilievo geometrico “ha messo in evidenza un significativo fuori-piombo della struttura.
Esso è stato stimato in una rotazione rigida dello 0,98% lungo un piano di massima pendenza disposto lungo l’asse Est-Ovest che, sommata alla naturale rastremazione delle pareti, giustifica sia la forte rastremazione della parete 4 che, per contro, il fuori-piombo delle pareti 1 e 2”.
La causa? Secondo gli specialisti è principalmente l’interazione suolo-fondazioni dell’edificio.
L’analisi strutturale comunque ha “fornito un coefficiente di sicurezza sempre maggiore di 3, ovvero conforme a quanto previsto dalla normativa” a dispetto della “grossa fessura presente sulla parete 1. Tale fessura, di notevole apertura e di notevole sviluppo, tuttavia non si sviluppa nella parte alta della torre, indicando che essa risulta per lo più connessa a fenomeni locali o fondazionali, e, nonostante e sue dimensioni, non appare compromettere la stabilità del manufatto”.
E ancora: “L’ispezione ravvicinata del manufatto ha messo in evidenza la presenza di alcuni fenomeni che localmente possono causare cadute e distacchi di blocchi di pietra e che quindi, come dimostrato dal distacco del 13 aprile, risultano pericolosi per i fruitori dei marciapiedi in prossimità del manufatto”. Nel report di ispezione tali fenomeni sono stati classificati secondo un livello di urgenza da 3 (più urgente) ad 1 (meno urgente).
“I fenomeni che richiedono un intervento più urgente, livello 3, sono relativi al distacco di piccoli blocchi in pietra che, in relazione allo sviluppo di fessure sul paramento, possono formarsi e cadere come descritto nella reazione – scrivono gli ingegneri – Nel corso dell’ispezione tutti gli elementi che sono stati individuati e sono risultati al momento removibili sono stati rimossi. Si osserva che non è possibile comunque fornire garanzia che non avvenga nel tempo la formazione di ulteriori fessure e distacchi, per cui si suggerisce la ripetizione periodica (ameno con cadenza triennale) di un’accurata ispezione della superficie”.
I fenomi meno “gravi”, classificati con urgenza 2, “nonostante non siano immediatamente pericolosi per i fruitori, costituiscono potenziali cause di progressivo degrado e possono quindi portare nel medio termine al deterioramento delle condizioni del manufatto e all’attivazione di ulteriori situazioni di rischio.
Tali fenomeni sono:
– la presenza di lastroni smossi e mal sigillati sul coronamento delle murature (2);
– la presenza di agenti biodeteriogeni (3) sul coronamento delle murature (piante con radici molto profonde) e sui paramenti nella parte alta delle murature, dove la malta dei giunti è mancante o molto disgregata (4);
– la mancanza di malta nei giunti in corrispondenza delle caditoie (5);
– la mancanza di appoggio di blocchi al di sopra delle brecce passanti nella muratura (6).