Apple, Uber e Como 1907 sono stati i protagonisti dell’evento di ieri, martedì 15 aprile, nella sede di Confindustria a Como, per una serata dedicata a tech e mobilità come opportunità di crescita per imprese e territorio. Un’occasione per confrontarsi sui temi dell’innovazione, tra sfide e visioni future. A fare gli onori di casa è stato Gianluca Brenna, presidente di Confindustria Como, che ha aperto i lavori sottolineando come l’innovazione rappresenti una situazione fondamentale per l’evoluzione: “Pensiamo a Apple, che ha rivoluzionato il modo di comunicare e vivere. Il telefono non bastava più: oltre alle telefonate dentro ci sono finiti internet e il Gps, spianando così la strada per Uber. Oggi c’è chi rappresenta la parte hardware e chi la software, da questo incontro potrà nascere uno straordinario momento di innovazione“. Filadelfo Aparo, fondatore del Lario Business Club, ha ribadito l’importanza di una visione che non si fermi ai confini locali: “Abbiamo un Dna estremamente internazionale, vogliamo prendere il meglio di entrambi i mondi, locale e globale, per creare valore”.
Como 1907: oltre il calcio, un hub tecnologico e culturale
L’ecosistema innovativo coinvolge anche lo sport, Ryan Shelton, direttore generale delle entrate del Como 1907, infatti, ha presentato delle novità legate al club, che si propone come hub tecnologico e culturale: “Non siamo solo una squadra, ma un progetto con una serie di iniziative che raccontano questa visione, la prima è Como Tv, si tratta di una piattaforma Ott che racconterà storie del territorio non solo del calcio, per esempio porteremo i calciatori nei ristoranti con gli chef che li guideranno nella preparazione dei piatti. Questo progetto punta anche a sensibilizzare le persone sul calcio femminile. Poi abbiamo Destination calcio, una piattaforma in lingua inglese per promuovere non solo il calcio italiano ma anche la sua cultura, quindi oltre ai punteggi delle partite verranno anche raccontate storie vere e locali. Siamo alla fase beta per una nuova piattaforma online di biglietteria, per ora ci abbiamo venduto i biglietti delle ultime due giornate di campionato ma ci muoviamo velocemente verso il pieno utilizzo del suo potenziale”.
“Quello che vogliamo fare è rendere il processo di comprare i biglietti più semplice e veloce possibile. Sulla piattaforma si potranno anche comprare diverse esperienze, come una cena al ristorante, un giro in barca o un passaggio con Uber. Inoltre, abbiamo un nuovo servizio lanciato negli ultimi mesi, si tratta di Science as service – ha proseguito – Questa piattaforma all’avanguardia di Performance Intelligence è sviluppata in collaborazione con club di livello mondiale come l’Ajax e ora utilizzata da squadre leader in tutta la Saudi Pro League. In pratica, combinando una scienza dei dati avanzata con una profonda competenza nel calcio, forniamo informazioni dettagliate e fruibili che aiutano i club a raggiungere il successo, sia in campo che fuori, in quattro aree critiche: la performance dei giocatori, l’ analisi tecnica, il reclutamento e lo sviluppo dei calciatori. Questi progetti sono esempi del nostro modo unico di interagire con i partner, non volgiamo semplicemente vendere dei minuti di visibilità ma innovare e trovare soluzioni alle loro problematiche. Perché innovare? Perché vogliamo diventate un’organizzazione di élite mondiale“.
Uber: mobilità e opportunità per il territorio
Passando dallo sport alla mobilità è intervenuto Lorenzo Pireddù, il responsabile delle politiche pubbliche di Uber Italia, che ha raccontato l’impatto che il servizio può avere sul territorio: “A Como ci siamo, ma vogliamo fare di più, collaborare con la città per creare posti di lavoro e opportunità di business. Uber incrementa l’occupazione e facilita gli spostamenti in un modo che prima non ci si immaginava. A marzo di quest’anno sono più di 10 mila gli autisti attivi sull’app Uber, triplicando il fatturato degli ultimi tre anni. Sono sempre di più gli autisti di Taxi che decidono di collaborare con noi, e ci auspichiamo che questo continui in futuro. C’è tantissimo potenziale di sviluppo e moltissimi sono i progetti su cui stiamo lavorando”.
Apple: tecnologia al servizio dell’inclusione e della sostenibilità
Presente alla serata il rappresentante di un altro colosso americano, Danilo Belloni, direttore generale di Apple Italia, che ha portato la visione dell’azienda sul futuro della mobilità e dell’inclusione. “La nostra azienda non si limita a creare prodotti, ma li pensa per essere sostenibili, accessibili e al servizio delle persone. Crediamo fortemente nell’importanza di rendere la tecnologia uno strumento inclusivo, capace di supportare anche chi vive con disabilità, e ci impegniamo per aiutare le scuole a usare le nostre soluzioni in modo innovativo, per attrarre talenti e migliorare l’esperienza educativa. Questi valori sono alla base di tutti i nostri prodotti. Un esempio concreto è l’Apple Watch, che oggi è carbon neutral: ogni fase del suo ciclo produttivo è tracciata per valutarne l’impronta ambientale, con l’obiettivo di azzerarla. Sul fronte dell’accessibilità, tutti i dispositivi Apple sono progettati per essere utilizzati da chiunque. Funzioni come la lente di ingrandimento o il voiceover sono solo alcune delle tante integrazioni che rendono i nostri strumenti davvero inclusivi. Anche nel settore della mobilità, Apple sta facendo passi significativi”.
“Con Apple Maps, ad esempio, è possibile orientarsi meglio negli spazi pubblici, individuare percorsi ciclabili, stazioni di ricarica per auto elettriche, e pianificare gli spostamenti in modo sostenibile. Apple Pay, poi, rende il pagamento dei trasporti estremamente semplice e veloce, anche per i turisti: in Toscana, ad esempio, abbiamo avviato un progetto con la Regione per semplificare l’acquisto dei biglietti direttamente dal proprio smartphone. La nostra tecnologia offre anche soluzioni per la sicurezza, come la chiamata d’emergenza satellitare disponibile su iPhone in caso di smarrimento o pericolo in aree isolate. A fine marzo abbiamo lanciato Apple Intelligence, un insieme di strumenti che sfruttano l’intelligenza artificiale per migliorare l’interazione quotidiana con i dispositivi: si va dalla sintesi intelligente delle e-mail, alla Visual Intelligence, che permette, ad esempio, di scattare una foto a un ristorante e ricevere automaticamente recensioni e informazioni utili. Infine, un altro progetto che ci rende orgogliosi riguarda la collaborazione con la Polizia Locale di Roma Capitale, dove abbiamo contribuito a snellire e digitalizzare la procedura di verbalizzazione degli incidenti stradali. Si tratta di un ulteriore esempio di come la tecnologia Apple possa offrire soluzioni pratiche per semplificare e migliorare la vita quotidiana delle persone”.
La transizione digitale come sfida culturale
Stefano Poliani, presidente del polo di innovazione digitale lombardo, ha parlato del ruolo cruciale della cultura digitale: “La transizione digitale è prima di tutto una questione culturale. Innovazione e digitalizzazione non significano solo introdurre nuove tecnologie, ma cambiare profondamente il modo di pensare e di agire. Apple ci ha mostrato come l’evoluzione del telefono, da semplice dispositivo di chiamata all’introduzione delle app, abbia trasformato radicalmente il nostro rapporto con la tecnologia. Lo stesso accade oggi nelle imprese: serve molta formazione e la creazione di percorsi che aiutino a comprendere i reali vantaggi della trasformazione digitale. Passare da un processo analogico a uno digitale non è solo una modernizzazione, ma apre a nuove opportunità. Pensiamo a quanto l’email abbia rivoluzionato la comunicazione o a come l’home banking abbia cambiato il rapporto con la banca. Oggi, l’intelligenza artificiale apre scenari ancora più ampi e stimolanti. Esperienze come quelle proposte da Apple ci aiutano a capire quanto l’innovazione possa migliorare anche aspetti concreti come l’utilizzo dei trasporti pubblici. Ma per ottenere risultati concreti serve un ecosistema che lavori insieme. Intorno a realtà come il Como 1907, per esempio, stanno nascendo iniziative che ne potenziano il valore e generano ricadute positive sul territorio. Le imprese comasche, infatti, sono pronte a intraprendere il percorso della transizione digitale. In Lombardia, nel solo 2024, sono nate oltre 700 startup, a dimostrazione di un tessuto imprenditoriale vivace e pronto a investire nel futuro. Naturalmente, la tecnologia porta con sé anche delle criticità. La prima riguarda le normative, spesso non allineate con la velocità dei cambiamenti tecnologici: il rischio è che una regolamentazione troppo rigida rallenti l’evoluzione, specialmente nel campo dell’intelligenza artificiale e della privacy. La seconda sfida è la sicurezza informatica: sebbene le imprese italiane stiano aumentando la loro consapevolezza digitale, c’è ancora molta strada da fare sul fronte della protezione dei dati. È fondamentale lavorare per aumentare questa consapevolezza. L’innovazione guiderà i prossimi anni e rappresenta una sfida, sì, ma anche una grande opportunità per valorizzare territori come il nostro, dove bellezza, competenze e tecnologia possono davvero convivere e crescere insieme”.