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Trasloco, scatoloni, Kennedy e il post d’addio di Gallera. Ma sul Covid solo 21 parole

Del rimpasto regionale con conseguente addio dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera, si è scritto in lungo e in largo.

Ieri ha fatto gli scatoloni e svuotato gli uffici. Poi Gallera ha affidato a Facebook il commiato.

Lo riportiamo integralmente qui sotto. E’ un bilancio generale, più un elenco, delle cose fatte in cui, sorprendentemente, l’emergenza Covid, di fatto la causa politica dell’uscita dell’ex assessore dalla giunta Fontana, trova uno spazio più che striminzito: “Al di là dell’emergenza Covid, che ha assorbito ogni energie mia e dell’intera classe dirigente sanitaria nell’ultimo anno”.

Quantomeno curioso. Come curiosa la scelta di farsi immortalare con un poster di Jfk, tra le mani.

Ecco quanto scrive:

“Ufficio liberato – trasloco ultimato – oggi ho definitivamente chiuso la più intensa esperienza amministrativa della mia vita. 4 anni e mezzo alla guida del più importante e complesso sistema sanitario d’Italia. Al di là dell’emergenza Covid, che ha assorbito ogni energie mia e dell’intera classe dirigente sanitaria nell’ultimo anno, sono state davvero moltissime le iniziative che ho attivato o su cui mi sono impegnato: la definizione di un modello di presa in carico dei pazienti cronici, l’ampliamento dei posti letto di neuropsichiatria infantile, l’incremento delle attività e delle risorse per il sostegno dei bambini affetti da autismo, il contrasto all’utilizzo di sostanze stupefacenti e il recupero dei tossicodipendenti attraverso i progetti Rogoredo e Parco delle Groane e il significativo incremento delle risorse dedicate alle comunità di recupero, il rafforzamento delle cure domiciliari e l’ampliamento delle cure palliative.

Gli oltre 700 milioni di risorse regionali destinate alla ristrutturazione e all’ampliamento degli ospedali e al rinnovamento del parco tecnologico. La chirurgia robotica, il concreto supporto alle forme di aggregazione dei medici di medicina generale, le battaglie x aumentare le borse di studio nelle scuole di specializzazione e le molte risorse regionali destinate al loro incremento. Insomma un’esperienza che mi ha coinvolto completamente e che ho affrontato mettendo in campo tutte le mie capacità e competenze.

Grazie veramente a tutti i dirigenti della DG Welfare di Regione Lombardia, alle oltre 120.000 persone, tra medici, infermieri e personale sanitario, che lavorano negli ospedali lombardi e a tutti coloro che lavorano nei servizi sociosanitari prendendosi cura dei nostri concittadini più fragili. Infine un gigantesco ringraziamento allo straordinario “esercito del bene” composto da decine migliaia di volontari presenti negli ospedali e sul territorio accanto a chi soffre”.

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