Obiettivo dichiarato è fare qualcosa. Affrontare per tempo un problema – ma ovviamente una risorsa fondamentale – che ormai da anni caratterizza la bella stagione sul lago, ovvero l’invasione di turisti. Un vero toccasana per l’economia locale che deve però essere gestita e amministrata sapientemente. Le code infinite per salire su un bus o un battello, che già in questi fine settimana quasi primaverili si vedono nelle più belle località lacustri possono trasformarsi in un boomerang per chi nel settore ci lavora. La richiesta che arriva da più parti è di poter contare su servizi e trasporti pubblici adeguati alla domanda di “Lago di Como” che proviene ormai da tutte le parti del mondo. E proprio la volontà di scongiurare infinite attese e mezzi che a volte non passano ha spinto alcuni sindaci dei paesi lungo la Lariana a darsi da fare in prima persona. “Non dovremmo essere noi amministratori a risolvere questi problemi ma chi di competenza – spiega il sindaco di Torno Rino Malacrida – mi riferisco ad Asf e Navigazione. Vista però la situazione che ormai da tempo si ripete nella bella stagione abbiamo deciso di verificare la fattibilità di un servizio di trasporto via terra privato”.
E insieme ai colleghi di Pognana Lario e Faggeto Lario hanno già avuto alcuni incontri. Analizzato il problema ben noto a tutti gli amministratori adesso si passa in una fase ulteriore e non più rinviabile. “Tra pochi giorni avremo un nuovo incontro, questa volta non solo tra di noi ma anche con alcuni operatori del servizio di trasporto privato – spiega il sindaco di Faggeto Lario Angela Molinari – dobbiamo infatti tradurre in cifre, costi e fattibilità questa nostra idea. Soprattutto vedere se da un punto di vista burocratico e normativo è realizzabile. Primo tema è, ad esempio, quello di non sovrapporsi al trasporto pubblico. Da gennaio ne discutiamo, ora dobbiamo agire”. Il tema è uno di quelli che ciclicamente si ripresentano in riva al lago. “Vorremmo avviare una prima fase sperimentale del servizio di trasporto e poi basandoci sui dati raccolti, sul numero di turisti, sulle corse effettuate e sugli orari più gettonati, affinare il tutto – aggiunge poi Malacrida – compito che non dovrebbe essere nostro ma non è ormai più rinviabile una soluzione, basta vedere le code infinite di turisti in attesa di un battello, nei fine settimana, al molo di Torno”.
Il problema delle corse dei mezzi lungo queste direttrici “non è nuovo. Ci sono fasce orarie praticamente non presidiate durante le quali, solo per fare un esempio, possono anche trascorrere 3 ore senza un battello. Situazione simile anche su strada. Dobbiamo cercare di coprire questi buchi”, spiega il sindaco di Faggeto. E per illustrare una situazione per certi versi paradossale viene fatto un altro riferimento. “Durante il periodo natalizio per poter andare alla Città dei Balocchi di Cernobbio si era pensato di chiedere corse supplementari alla Navigazione per alleggerire le strade. Si voleva far parcheggiare le auto in riva a Blevio e da li spostarsi via lago impiegandoci così solo 5 minuti. Purtroppo però per problemi legati alla mancanza di personale e di mezzi della Navigazione non si è fatto nulla”, aevidenzia Molinari. Senza contare poi un altro problema non di secondo piano. “Chi vive qui, ormai da marzo in poi vive blindato. Tutti noi sappiamo che nei fine settimana saremo in balìa di questa situazione e se dovessimo decidere di muoverci dovremmo pianificare il tutto con largo anticipo. Utile per il traffico su strada potrà essere lo spostamento dei bus da Sant’Agostino come preventivato dal Comune di Como”. Non sembra dunque più rinviabile una nuova strategia comune.
4 Commenti
Non so se a guadagnare sia una minoranza, senz’altro bar, ristroanti e B&B oltre le case vacanza. Ormai è praticamente impossibile trovare un affitto 4+4 e trasferirsi sulle sponde del lago.
Buongiorno, condivido pienamente i problemi legati al paese di Torno e limitrofi. Ho casa a Moltrasio e la situazione in questi ultimi anni è diventata pesante. Noi del lago non eravamo abituati a tutto questo “movimento”. Prima di questo boom, i nostri paesi erano frequentati solo dai “villeggianti” e da pochi turisti tra giugno e agosto, x il resto dell’anno era il piacere di vivere in un contesto tranquillo. Ora, invece, i turisti già da febbraio girano dalla zona lago su fino alla parte alta del paese e x i sentieri di monte. Non si capisce questa invasione di massa: certo, i paesi del lago sono pittoreschi ma è da secoli che stanno lì, pare che tutti si siano svegliati adesso, forse per colpa di qualche vip. Adesso la situazione inizia ad essere fastidiosa, viabilità e parcheggi sono un grande problema. Qual è il vantaggio di far venire gente se poi gli abitanti del posto litigano perché non sanno piu dove mettere l’auto, e quelli che ci guadagnano sono una minoranza? Tante sarebbero le cose da dire, ma forse è meglio fermarsi qui. Viva il lago ! Meditate sindaci…..
Perche no motscafi che svolgono la funzione di taxi collettivi con orari e prezzi stabiliti. Poi i sindaci potrebbero organizzare i prelievi ai moli
S Tentori tutto bene a parole ma con quali soldo con quale personale con quali autorizzazioni con quali responsabilità per la sicurezza