Ha fatto annunciare una premessa. Ovvero che nei tre giorni trascorsi dai fatti a oggi, era “assente dalla sede istituzionale per motivi familiari” (pur avendo partecipato a vari eventi pubblici: qui sotto la partecipazione di domenica scorsa al sacrario degli sport nautici di Garzola assieme alla delegazione dell’Associazione Nazionale Marinai Italiani di Como che ha accolto la delegazione Anmi di Genova).
Poi il sindaco di Como, Mario Landriscina, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera di solidarietà alla Cgil di Como, dopo il raid squadristico e neofascista compiuto dal teorico corteo “No green pass”, sabato scorso, alla sede Roma. La missiva, però, è stata letta in consiglio comunale questa sera dal vicesindaco Adriano Caldara (Lega), perché il primo cittadino era altrove per impegni pregressi.
“Egregio segretario – ha scritto il sindaco al segretario provinciale della Cgil, Umberto Colombo – esprimo la mia solidarietà per l’esecrabile aggressione ai danni della sede di Roma. Ritengo questi atti di ingiustificabile violenza, intollerabili e da condannarsi senza appello”.
“Sono certo che codesto sindacato – ha aggiunto il sindaco – saprà reagire democraticamente e autorevolmente alla gravissima provocazione a cui è stato sotttoposta, lasciando senza scampo quanti tentato di minare inutilmente la solidità dei propri valori di riferimento. Coi migliori saluti, Mario Landriscina”.
Caldara ha letto anche la stringatissima risposta del segretario comasco della Cgil, Umberto Colombo.
“Egregio signor sindaco, la ringrazio a nome di tutta la Cgil di Como per la lettera di solidarietà. Mi è gradita l’occasione per porgerle cordiali saluti”.