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Trenord, via agli aumenti. La rabbia dei pendolari: “Nulla è cambiato, disservizi continui”

Da ierimattina sono entrati in vigore gli aumenti delle tariffe di Trenord (qui il dettaglio). Ma i pendolari, che su quei treni viaggiano quotidianamente, non sembrano averla presa molto bene. Non tanto, o forse non solo, per l’innalzamento delle tariffe quanto per un servizio sempre molto lacunoso, a detta dei viaggiatori.

E così basta fare un breve viaggio all’interno dei numerosi gruppi Facebook creati proprio dai pendolari – sono tredici i comitati attivi in Lombardia – nati per segnalare ritardi, guasti e per evidenziare i disservizi, per accorgersi che questo primo settembre, data di entrata in vigore degli aumenti, ha poco di diverso rispetto al passato, tranne che per il costo dei biglietti.

C’è allora chi si lamenta per la soppressione di alcuni convogli, come il Lecco-Milano delle 6, o per i ritardi sulla linea Como-Milano. C’è poi chi concentra l’attenzione sull’igiene delle carrozze e, postando delle foto dei sedili sporchi commenta “pendolari, da oggi sono aumentati i biglietti del 3.82% , una vergogna dato il materiale rotabile che gira, la disperata igiene dei treni, continui ritardi e soppressioni di punto in bianco”. C’è poi chi invoca la necessità di segnalare la situazione a organi europei. Insomma un diluvio di critiche e segnalazioni.

Nel frattempo la petizione avviata il 22 luglio per chiedere a Regione Lombardia un servizio migliore ( qui il testo della petizione) viaggia a ritmo serrato con le sottoscrizioni arrivate a quota 28mila. Obiettivo dei promotori è di potersi far ricevere dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana o dall’assessore di riferimento Claudia Maria Terzi per la consegna delle firme. E anche per chiedere la convocazione dei Tavoli di Quadrante – ai quali prendevano parte anche i rappresentanti dei pendolari – che non si tengono da più di due anni e mezzo.

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