Vignetta per le autostrade svizzere più cara per gli italiani e gli stranieri in genere? No, non si può fare. La proposta di rincarare il costo della classica vignetta autostradale svizzera, che attualmente costa 40 franchi nei formati fisico e digitale, era stata messa nero su bianco dall’esponente del Plr/Ti Simone Gianini, con il dichiarato obbiettivo di restituire una parte degli introiti agli automobilisti con targa svizzera. Ora è arrivata la risposta del Consiglio federale, che ha stroncato l’idea valutandola come una pratica sostanzialmente discriminatoria.
Come si accennava, Gianini aveva motivato la proposta con la necessità di trovare uno strumento che aiutasse a diminuire il traffico sulla rete autostradale svizzera, in particolare dopo le code da record che si sono formate più volte quest’anno al San Gottardo, andando poi a far ricadere le conseguenze anche su altri cantoni, in particolare Ticino, Uri, Svitto e Grigioni.
Secondo il consigliere nazionale, in fatti, gli ingorghi sarebbero determinati soprattutto dal cosiddetto traffico di attraversamento della Confederazione da parte di vetture straniere che, a fronte di una media annua che ha oramai superato il 30%, in estate raggiungono l’80% dei transiti totali.
E dunque, ecco la trovata, ossia un “congruo aumento del prezzo della vignetta autostradale, dietro retrocessione della differenza rispetto al prezzo attuale agli automobilisti con targa svizzera, senza introdurre tariffe con validità inferiore alla durata annuale”.
Ma alla fine il governo federale non ha lasciato spazio alla proposta, cassata anche sulla base del fatto che l’accordo sulla libera circolazione delle persone con Bruxelles garantisce ai cittadini delle parti contraenti tutta una serie di diritti, tra cui la parità di trattamento.