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Violenza sessuale e maltrattamenti sulla ex compagna: braccialetto elettronico per un 41enne in provincia di Como

I Carabinieri della Stazione di Turate hanno dato esecuzione, nella mattinata del 18 dicembre 2025, a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Como – Ufficio GIP, su specifica richiesta della Procura della Repubblica. Il provvedimento riguarda un uomo di 41 anni, sul quale gravano pesanti indizi di colpevolezza per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale perpetrati ai danni dell’ex compagna. All’indagato è stato imposto il divieto di avvicinamento alla vittima, con l’integrazione del braccialetto elettronico per il monitoraggio costante.

L’origine dell’indagine e i reati spia

L’attività investigativa, condotta con tempestività dai militari della Stazione di Turate, ha preso il via in seguito ad alcuni sospetti emersi dopo una denuncia presentata dalla donna nello scorso mese di novembre. Sebbene l’esposto iniziale non facesse riferimento esplicito a episodi di maltrattamento, il contenuto è apparso ai Carabinieri come sintomatico di dinamiche riconducibili alla violenza di genere. Si è trattato dei cosiddetti “reati spia”, segnali premonitori che hanno spinto le autorità a effettuare approfondimenti mirati per tutelare l’incolumità della donna.

Un calvario iniziato nel 2020 tra abusi e minacce

Gli accertamenti sviluppati successivamente dall’Arma hanno permesso di ricostruire un quadro di sofferenze che avrebbe avuto inizio nel 2020. In questo arco temporale, la vittima sarebbe stata sottoposta a continue vessazioni di natura morale e psicofisica. Il racconto dettagliato degli inquirenti delinea un contesto caratterizzato da insulti costanti, parole fortemente denigratorie e minacce di morte. Oltre alla violenza verbale, la donna sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali non consensuali. La condotta dell’uomo, alimentata da una gelosia morbosa, si è manifestata attraverso maltrattamenti e abusi reiterati nel tempo, imponendo alla vittima una condizione di sottomissione psicologica e costrizione fisica che ha compromesso gravemente la sua salute psicofisica.

Le interferenze illecite nella vita privata

Oltre ai reati di violenza, il 41enne risulta indagato per il reato di interferenze illecite nella vita privata. Le indagini hanno infatti svelato che l’uomo era riuscito a monitorare le attività dell’ex compagna collegando abusivamente il proprio telefono cellulare a quello della donna. Attraverso questo stratagemma tecnologico, l’indagato si sarebbe procurato in modo indebito immagini e informazioni riservate riguardanti la sfera privata della vittima.

Le misure cautelari e l’impegno dell’arma

Oltre al divieto di avvicinamento con controllo elettronico, il Tribunale ha disposto per l’uomo l’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria. L’operazione portata a termine dai Carabinieri si inserisce in una strategia di contrasto permanente e capillare volta alla protezione delle vittime di violenza domestica e sessuale, sottolineando l’importanza di intervenire tempestivamente anche in presenza di segnali indiretti di pericolo.

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