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Attualità, Turismo

Turismo senza regole, dal Lago di Como alla Svizzera un algoritmo salverà borghi e paesi dall’invasione

Il progetto è scattato il primo gennaio e andrà avanti fino al mese di giugno del 2027. E il compito che si è prefigge l’Interreg chiamato DQuaDLA è di estrema attualità: capire come gestire, anche grazie alle nuove tecnologie, l’overtourism.

Capire come evitare che certi paesi o borghi – da Como a Lecco, passando per Sondrio e la vicina Svizzera – siano preda di turisti voraci e visitatori in grado di mandare in tilt il territorio in determinati periodi dell’anno. Il progetto vede come capofila italiano il Politecnico di Milano e come capofila svizzero l’università SUPSI. Gli altri partner coinvolti sono: Città Metropolitana di Milano, Provincia di Como, Provincia di Lecco, Provincia di Sondrio.

E questa mattina sono state tracciate le linee principali di operatività. L’obiettivo è sviluppare soluzioni smart data-driven per la raccolta e l’analisi dei dati rilevanti per la gestione del turismo che consentano agli attori pubblici locali coinvolti nell’iniziativa di monitorare e governare i flussi turistici.

A tracciare alcuni elementi del piano è Eleonora Lorenzin ricercatrice del Politecnico di Milano: “Decisivo è capire e analizzare il fenomeno. Quando si parla di overtourism e turismo non bilanciato ci si trova davanti a situazioni in cui in alcuni paesi c’è una folla ingestibile e magari a soli pochi chilometri altri borghi altrettanto caratteristici sono deserti, perché magari non conosciuti o non pubblicizzati a dovere”.

Compito del progetto sarà quello di trovare delle soluzioni e sono diverse le linee guida su cui si muoverà il progetto che analizzerà possibili strumenti a partire da quelli normativi “studiando l’efficacia o meno di soluzioni come ticket di ingresso in certi luoghi super affollati o magari la necessità di porre limiti a permessi e licenze per aprire strutture ricettive”.

Oppure prevedere magari dei servizi innovativi come “card turistiche per regolare i flussi in arrivo, prenotazioni anticipate obbligatorie o campagne di marketing mirate per la bassa stagione da concentrare su destinazioni meno note ma altrettanto di richiamo”, spiega la ricercatrice.

Azioni che per essere sempre più efficaci necessitano di essere supportate dai dati che vanno raccolti e studiati. E per fare ciò entrano in scena anche le nuove tecnologie a partire dall’intelligenza artificiale.

Tra i principali obiettivi del piano ci sarà quello di progettare algoritmi in grado di analizzare i dati per rispondere ai bisogni facendo così assumere decisioni consapevoli nella gestione di overtourism e turismo sbilanciato.

Presenti all’incontro anche esponenti della Supsi e i presidenti delle province coinvolte. Tra loro anche il presidente della Provincia di Como Fiorenzo Bongiasca: “Questo è un tema cruciale per il territorio. Il forte richiamo turistico di Como e del suo lago, con i problemi legati al traffico e alle infrastrutture non sempre all’altezza deve poter contare su ogni strumento possibile nella gestione dei flussi e quindi massima collaborazione nel progetto in essere”.

In collegamento anche il professore del Politecnico di Milano Giuliano Noci: “Il turismo è uno dei motori trainati del paese e vale il 15% del Pil nazionale. Bisogna comprendere però di cosa si parla quando si discute di prodotto turistico. Non si deve infatti pensare a un singolo paese o a un singolo museo che da solo fa numeri enormi ma si deve capire che è necessario lavorare per promuovere e diffondere un intero territorio dove ci saranno monumenti o luoghi di assoluto richiamo ai quali andranno affiancate altrettante mete magari meno conosciute ma da valorizzare. Dobbiamo vendere non un singolo prodotto turistico ma un complesso integrato di offerte”.

DQuaDLA è finanziato per 1.086.732 euro e 365.600 franchi svizzeri nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg VI-A Italia-Svizzera 2021-2027. Il Programma è coordinato dall’Autorità di Gestione Regione Lombardia e co-finanziato dall’Unione europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni.

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