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Tutte le immagini: ©Carlo Pozzoni Fotoeditore, per gentile concessione
Attualità, Solidarietà e Sociale

Un cuore immenso batte nel centro storico di Como: un secolo di amore dalle splendide suore Vincenziane

Un secolo di impegno, una casa che dal 1925 è simbolo di accoglienza e solidarietà per Como. La Casa Vincenziana di via Tatti ha celebrato i suoi cento anni con un incontro che ha intrecciato memoria storica, testimonianze e futuro. A fare da guida in questo viaggio nel tempo è stato Marco Guggiari, notissimo giornalista, ex vicedirettore del Corriere di Como e scrittore, invitato per l’occasione a curare una relazione storica.

“Mi hanno coinvolto perché volevano celebrare il centenario dell’acquisto della casa di via Tatti, dove da un secolo si svolgono le attività vincenziane – ha raccontato Guggiari – Mi hanno chiesto di preparare una relazione storica, che ho costruito consultando atti, documenti e grazie anche al prezioso contributo di Paola Baracco, che ha dedicato una tesi proprio ai Vincenziani, ricca di informazioni e notizie storiche”.

Una casa fatta di persone e solidarietà

Ma l’evento non si è fermato ai documenti: “Ho voluto far parlare anche alcune persone legate a figure storiche della comunità vincenziana comasca. È stato bello ascoltare per esempio la signora Elena Boselli, che ha raccontato di sua zia Virginia Boselli, presidente delle Vincenziane per 22 anni. Ricordava le feste campestri per i poveri che si svolgevano prima nel giardino del Museo Giovio e poi sotto il Broletto”.

Non sono mancati anche ricordi più recenti, come quelli del notaio Francesco Peronese, che ha curato la grande ristrutturazione della casa tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila. E poi ci sono Suor Gilia e Suor Graziella, anime instancabili della Casa Vincenziana: “Nonostante l’età avanzata è davvero dinamica e simpatica – ha sottolineato Guggiari – Ha raccontato di come la casa fornisca pasti caldi ai poveri, mi pare che abbia parlato di circa 130 persone al giorno per pranzo, in oltre spediscono anche viveri a chi ne ha bisogno”.

Il lavoro è possibile grazie a una rete di volontari che si alternano per cucinare e distribuire i pasti. E il momento conclusivo dell’incontro è stato particolarmente suggestivo: “La presidente attuale della Casa, Alessandra Benedini, e Peronese hanno scoperto una targa che celebra questi 100 anni di storia. In realtà l’attività strutturata è partita nel 1927, quindi non sono 100 anni esatti di attività, ma 100 anni dall’acquisto della casa”.

“Un’attività che si trasforma ma aiuta sempre il prossimo”

Guardando al futuro, le attività della Casa Vincenziana si sono evolute e ampliate nel corso degli anni: “Una volta si parlava semplicemente di minestra calda, oggi c’è una mensa vera e propria. In passato c’era anche un asilo per i bambini delle mamme che lavoravano nelle tessiture comasche, e oggi la casa ospita anche la comunità gli Olivi, che accoglie ragazzi e ragazze fino ai 18 anni allontanati dalle famiglie per varie necessità. Insomma, è un’attività che in un secolo si è trasformata, ma sempre restando fedele alla missione di aiutare chi ha più bisogno”.

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