Due giorni di esercitazione, sedici ore in grotta: nei giorni scorsi, il 19 e il 20 giugno 2021, 32 soccorritori della IX Delegazione speleologica del Cnsas Lombardo, provenienti da tutta la regione, hanno partecipato a un importante momento addestrativo nell’Abisso di Monte Bul.
Il graduale rientro dell’emergenza Covid ha consentito di organizzare la prima esercitazione su più giorni: la situazione infatti richiede uno sforzo organizzativo maggiore, dovuto a tutte le precauzioni necessarie per garantire la sicurezza dei partecipanti e un impegno di logistica più complesso.
La simulazione riguardava il recupero di un ferito in grotta, con l’obiettivo principale di concentrarsi sull’avvicendamento delle diverse squadre. Il cambio delle unità di soccorso durante le operazioni in grotta infatti è una necessità primaria, perché l’intervento spesso può durare più giorni e i tecnici devono restare all’interno per diverse ore.
La sostituzione periodica assicura l’efficienza delle squadre impegnate ma per fare questo servono molte persone: in fase d’intervento, capita quindi spesso di avere il sostegno dei tecnici di soccorso speleologico che appartengono ad altre regioni italiane.
Durante l’esercitazione si è operato con unità più contenute ma con un numero di squadre identico a quello richiesto in un intervento reale.
L’allestimento esterno era strutturato su un campo base e su un campo avanzato: la base era alla Colma di Sormano, grazie al sindaco e all’amministrazione comunale di Sormano e all’Osservatorio astronomico, che hanno messo a disposizione un locale per approntare gli spazi di direzione delle operazioni; il campo avanzato invece era alla Bocchetta di Caglio, a circa un quarto d’ora di avvicinamento dall’ingresso della grotta, in costante collegamento radio con il campo base.
Nelle prossime settimane ci sarà un altro evento di formazione, organizzato dalla Scuola regionale di soccorso speleologico del Cnsas, rivolto soprattutto ai nuovi tecnici.