Como guarda al futuro con una proposta destinata a far discutere. In parallelo al progetto del nuovo stadio Sinigaglia, l’architetto Albino Pozzi ha presentato un’idea innovativa per rivoluzionare la mobilità urbana: si tratta di una cabinovia leggera, simile a una metropolitana, che collegherebbe l’area del nuovo stadio con le stazioni ferroviarie di Como Lago, Como San Giovanni e la rete dei parcheggi esterni. Il progetto è illustrato attraverso alcuni render che mostrano un collegamento interrato, ma Pozzi valuta anche una versione a livello stradale, con corsie riservate. Quest’ultima soluzione consentirebbe di contenere i costi ed evitare le incognite legate agli scavi sotterranei.
Como lago e parcheggi collegati da una metropolitana
“Sempre legato allo stadio – ha spiegato Pozzi – il progetto scombussola tutto il sistema attuale. Uno di questi aspetti è la proposta di una metropolitana leggera. Capisco che sia un po’ forte, ma è uno spunto per creare collegamenti fra le stazioni di Como Lago e i vari parcheggi”.
L’idea prevede cabinovie di piccole dimensioni, capaci di trasportare fino a otto persone sedute, con spazio anche per passeggeri in piedi nelle ore di punta, climatizzate e alimentate con batterie estraibili, ricaricabili tramite un sistema “swap” in apposite stazioni. Il tutto trascinato da un cavo nascosto nel terreno, in un sistema ispirato alle cabinovie da sci. Il progetto guarda anche al futuro della mobilità autonoma: le cabine potrebbero evolversi in veicoli self-driving, quindi senza conducente, prenotabili tramite app e QR code. “Spingendoci ancora più in là, la cabina può diventare autonoma, con un percorso che passa sotto lo stadio, prosegue in viale Lecco e arriva fino a Grandate – ha aggiunto Pozzi – Le varie stazioni saranno allo stadio, a Como Lago e a San Giovanni, magari passando anche per piazza Cavour. È una proposta provocatoria, ma necessaria per avviare una discussione seria sulla viabilità”.
“Un corridoio verde integrato con la nuova mobilità”
Non si esclude neppure l’ipotesi di sostituire l’attuale linea ferroviaria verso Grandate con un parco lineare, dove inserire corsie dedicate al nuovo sistema di trasporto, restituendo alla città un corridoio verde integrato con la nuova mobilità. Quanto al finanziamento dell’opera, Pozzi immagina “una copertura attraverso lo scomputo degli oneri di urbanizzazione previsti per il nuovo stadio e una compensazione legata alla concessione novantanovennale attualmente al centro del piano economico-finanziario in discussione”.
L’idea nasce dall’esperienza personale dell’architetto, che racconta: “Como la giro molto in bicicletta, la conosco da quando ero piccolo. Ho una doppia passione: il design e le automobili. Ho mischiato le due cose, rimuginando continuamente su come migliorare la città. Ho sempre rispettato le normative, ma rispettandole non sono arrivato a niente. Ora provo a lanciare una proposta per aprire un dibattito“.
Un progetto ambizioso, provocatorio per stessa ammissione di Pozzi, ma capace di immaginare una Como sostenibile, efficiente e al passo con le sfide della mobilità moderna.