L’appuntamento è per il 3 febbraio, quando mancheranno ormai solo pochi giorni all’inaugurazione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. In quell’occasione tra i 10001 tedofori scelti – tra volti noti e gente comune – per accompagnare la Fiamma Olimpica, ci sarà un nome d’eccezione, quello dell’astronauta Paolo Nespoli, socio onorario di Amici di Como e in passato residente in città.
La Fiamma Olimpica arriverà dunque in città il 3 febbraio. Passerà prima da Dalmine e la caratteristica Crespi d’Adda avanzerà verso Capriate San Gervasio e l’Adda, passando da Capriate e Trezzo fino a Robbiate e Merate. La Brianza sarà poi protagonista con Vimercate, Arcore e Lesmo con i tedofori che correranno, poi, a Seregno, Meda e Cantù, raggiungendo Cernobbio e finalmente Como.
A lui, astronauta con all’attivo tre missioni nello spazio e 313 giorni trascorsi in orbita, abbiamo chiesto, dopo averlo raggiunto subito dopo il suo atterraggio in Cina dove si trova per degli impegni, quali emozioni prova.
“Sarà sicuramente un momento molto emozionante. Adesso vivo a Seregno e la fiamma passerà anche da lì nella tappa del 3 febbraio. Ancora non so quale tratto percorrerò ma l’attesa e la gioia di essere parte di questo evento è tanta”, ci racconta.
Nespoli, laurea in ingegneria aerospaziale e ingegneria meccanica, venne selezionato nel 1998 dall’Agenzia Spaziale Italiana. La sua prima missione, con L’ASI, la STS-120 chiamata Esperia, ebbe inizio nell’ottobre del 2007. A bordo dello Space Shuttle Discovery, l’obiettivo era di consegnare e installare il modulo Harmony sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Fu poi anche il primo astronauta italiano a partecipare ad una missione di lunga durata. La missione, dell’Agenzia Spaziale Europea, denominata MAGISSTRA prese il via a bordo della Soyuz TMA-20 nel dicembre del 2010. Tornò poi nello spazio nel 2017 per una missione di lunga durata dell’ASI, chiamata VITA, a bordo della Soyuz MS-09.
“Quando si è nello spazio e si osserva la terra la si vede nella sua interezza e purezza e ci si sente più una razza umana unica. Ecco le Olimpiadi sono a mio avviso l’evento che più rispecchia questa sensazione di essere un qualcosa di unitario, una sola entità compatta, senza contrasti”.
E Paolo Nespoli non è alla sua prima esperienza come tedoforo. “Vero. Già per le Olimpiadi invernali di Torino del 2006 portai la torcia olimpica. E l’esperienza mi piacque molto. Ai tempi vivevo negli Stati Uniti e dovetti tornare appositamente per l’incarico. Questa vola sarà più comodo raggiungere il posto da dove si partirà”, racconta sorridendo.
“E viste le sensazioni positive e l’emozione di quella prima volta, ho voluto riprovarle, candidarmi io stesso per essere uno dei 10001 tedofori selezionati per l’evento”.