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Lago di Como, Varenna assaltata dai turisti. Il sindaco: “Numero chiuso se la situazione degenerasse”

Non c’è soltanto Como alle prese con il caldissimo dibattito sull’impatto del turismo di massa. Anche la sponda di Lecco affronta situazioni simili, e in alcuni paesi come quel gioiello che è Varenna si sono registrate affluenze record, con picchi di 8 mila visitatori al giorno.

Se però da una parte i numerosi visitatori hanno riportato una ventata fresca di ripresa per il borgo di poco meno di 750 abitanti (facendo registrare incassi da pre-pandemia in tutte le attività locali), dall’altra parte hanno provocato non pochi disagi.

Infatti molti residenti e storici villeggianti hanno denunciato molti problemi, come code infinite per i mezzi della Navigazione, traffico infernale e l’impossibilità nel prenotare un tavolo in qualsiasi bar o ristorante, durante tutto il ponte pasquale.

Il villeggiante: “Varenna è diventata invivibile”

“Da quando sono bambino mi reco più volte l’anno nella casa vacanze di famiglia – racconta Andrea, proprietario di un’abitazione a Vezio, località poco sopra Varenna – ma in questi giorni ho evitato il lago di Como come la peste.  Ormai la situazione è un disastro. Una volta era un borgo tranquillissimo oggi è diventato un dormitorio per stranieri e una meta per migliaia di turisti cafoni”.

Scendendo un paio di kilometri più in basso la situazione è ben peggiore: “Varenna è diventata invivibile, ci sono pochi parcheggi e c’è troppa gente – denuncia – In agosto poi la situazione degenera: c’è casino ovunque, molti visitatori sono maleducati e il traffico è infernale. Voglio ricordare che noi villeggianti siamo coloro che fanno funzionare per mesi bar, ristoranti e supermercati, mentre il turista di giornata si porta il cibo da casa. I residenti se ne fregano, a loro basta avere l’afflusso di denaro e poi si dimenticano del decoro del paese”.

Sindaco Manzoni: “Se la situazione degenerasse, si potrebbe valutare il numero chiuso per i turisti”

Il malumore per quando sta accadendo in questi giorni sembra essere condiviso anche dall’amministrazione comunale: “Il problema principale è che a Varenna abbiamo solo una strada provinciale che taglia tutto il paese – spiega il sindaco Mauro Manzoni – Negli anni abbiamo adottato alcune soluzioni per alleggerire il traffico, che in parte hanno avuto un buon esito. Innanzitutto dal 2017 abbiamo stabilito che il sabato e la domenica, da marzo fino alla festa di tutti i santi (1 novembre), è in vigore il senso unico alternato, verso nord, per evitare l’incrocio tra veicoli. Invece per tutto l’anno i mezzi pesanti, sopra una certa tonnellata, possono transitare solo in una direzione”.

Ed ecco poi che emergono i disagi di questi giorni: “Ci sono stati è innegabile – sottolinea – Questa è la doppia faccia del turismo, da una parte porta ricchezza, dall’altra invece reca non pochi problemi. E’ una situazione comune a tutto il lago. Varenna è piccola, non può sopportare oltre un certo numero di visitatori. Da settimane la situazione è simile e nel weekend di Pasqua si è raggiunto il picco. Mi raccontavano che in questi giorni scendevano 300 persone a treno. Il nostro è un piccolo Comune di 750 abitanti, abbiamo risorse limitate di personale, facciamo quello che possiamo”.

Infine emerge la questione del numero chiuso per i turisti, già invocato da alcuni residenti: “In futuro, se la situazione dovesse degenerare, potrebbe essere una soluzione da valutare. Se non si riesce nemmeno a camminare sul lungolago non ti godi più nemmeno il paese” conclude il sindaco Manzoni.

Insomma, se da una parte il ritorno dei turisti ha sicuramente riempito le casse delle attività locali dopo anni tremendi di pandemia, dall’altra parte ci ha riportato alla realtà, ricordandoci tutti i disagi che grandi afflussi di turisti comportano per tutte le piccole realtà come Varenna.

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