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Variante Tremezzina. Jessica, Youssef, Caterina e gli altri: “I battelli non bastano, serve il passaggio pedonale”

Il cantiere per la Variante della Tremezzina a Colonno è iniziato ieri (3 novembre), infatti, nel tratto interessato, è in vigore il senso unico alternato fino al 26 novembre dalle 8:00 alle 18:00, esclusi i giorni festivi e prefestivi.

Il malumore tra i residenti cresce e da mesi vi raccontiamo le loro storie.

Variante Tremezzina. Elisa, Giovanni e gli altri: chi dovrà trasferire i figli, chi lascerà casa, chi teme per la propria disabilità

Per arginare le varie problematiche Anas, la Provincia e il Prefetto Andrea Polichetti, in collaborazione con la Navigazione, hanno incentivato l’uso di battelli e aliscafi aumentando il numero delle corse.

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Questa soluzione però sembra non essere sufficiente per tutti: “Mia figlia va a scuola a Cernobbio e starà dal padre a Moltrasio, poiché la soluzione della Navigazione diventerebbe troppo pesante – spiega Jessica Riva – solo che così io avrò molte difficoltà a vederla, poiché per lei, praticando sport molte volte alla settimana a Fino Mornasco, le diventerebbe difficile tornare a Colonno. Un’altra questione è quella della spesa, infatti ora sarà impossibile farla a Como e dovrò andare in supermercati più lontani e più costosi”.

Altrettanto difficile la situazione di Youssef Raki: “Ho due figli che vanno a scuola uno a Cernobbio e l’altro Laglio ed escono in orari diversi – denuncia – sarà complicatissimo per me e mia moglie andare a prenderli con il battello. Abbiamo sempre sperato che almeno consentissero il passaggio pedonale in modo tale da poter lasciare la macchina ad Argegno e poi continuare a piedi”.

C’è anche chi, per il momento, si è trasferito in un altro paese per arginare il problema: “Io al momento vivo a San Fedele (Centro Valle Intelvi) poiché, lavorando in Svizzera, mi è più comodo – spiega Caterina Summa – però, se la strada non fosse stata chiusa, io mi sarei trasferita a Colonno per assistere mia madre di 78 anni che vive da sola. Dovrò fare ogni volta il giro da Porlezza per visitarla, poiché prendere l’aliscafo, scendere a Sala Comacina e poi prendere il bus fino a casa”.

Insomma, delle situazioni non semplici, a tratti drammatiche. I primi lavori sono già iniziati e tra meno di un mese la Regina verrà chiusa al traffico e al momento tra i residenti regna ancora un’incertezza preoccupante.

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