Ferruccio Bernasconi, 52 anni, è un volto notissimo di Como. Dal 1987 lavora nel mondo della caffetteria: da decenni è il gestore del Caffè Maya, storica catena di bar comasca.

Celava però un sogno nel cassetto che finalmente si sta realizzando: aprire un locale tutto suo. E lo sta facendo sulle ceneri dell’ex bar Ariston di via Rovelli.

E’ infatti partito il cantiere dove, da calendario tra luglio e agosto, prenderà vita il Ristorante Rovelli.

“Quella di creare qualcosa di tutto mio era un’idea dormiente in me da tempo – ci racconta Ferruccio – che si è fatta concreta lo scorso giugno quando si sono liberati i locali dell’ex bar Ariston ma soprattutto ho scoperto che anche tutto il primo piano della palazzina adiacente era vuoto. Non ci ho pensato oltre e ho preso tutti gli spazi in affitto. Ho fatto un investimento per il mio futuro”.

Un locale davvero di straordinarie dimensioni: la palazzina infatti si spinge fino all’incrocio con via Odescalchi e ha un fascino d’altri tempi grazie alle volte a botte e agli archi che incorniciano i vari spazi.

“Dove c’era l’Ariston apriremo un locale prettamente diurno, un lounge bar dove si potrà fare colazione o un pranzo leggero e fresco – spiega – mentre negli spazi della palazzina adiacente prenderà vita il ristorante. La mia idea è di portare a Como una cucina di qualità puntando su una clientela fissa che sia comasca ma anche attirando i turisti che speriamo ritornino presto in città. Questo lavoro si deve fare con passione e bene: bisogna portare una proposta di livello medio-alta al cliente che è sempre più esigente. La concezione, fin troppo dilagante, di ‘spellare’ il turista proponendo qualcosa di bassa qualità a caro prezzo, non mi appartiene”.

Le difficoltà però non mancano.

“Speravo di aprire a inizio estate ma purtroppo a causa di alcuni ritardi nel cantiere non sono riuscito – aggiunge Ferruccio – inoltre sto facendo fatica a trovare personale. Cerco una quindicina di persone tra camerieri per il ristorante e il bar, chef e barman ma ho pochi riscontri positivi. Ho persino chiamato le scuole alberghiere in cerca di aiuto ma senza successo. Per la gestione invece mi affiderò a un ragazzo che da tempo lavora con me al Caffè Maya, Umit Erturc”.