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Vendere l’ex orfanotrofio per il nuovo palazzetto di Muggiò? A oggi mancano persino documenti e certificati

Emerge un dettaglio ancora più incredibile nella vicenda del nuovo palazzetto dello sport di Muggiò, al di là del fatto che la tempistica relativa è già stata fissata tra almeno due anni e mezzo.

Come noto, negli ultimi giorni è scoppiato il caso del finanziamento della nuovo opera, per cui il Comune intende investire in larghissima parte (11 milioni su 14.5) i proventi delle alienazioni di propri beni. Come noto, la parte del leone la dovrebbe fare la vendita dell’ex orfanotrofio di via Tommaso Grossi, valutato da Palazzo Cernezzi 9 milioni.

Ebbene, ieri sera l’assessore al Patrimonio, Francesco Pettignano, ha confermato che di fatto, proprio per quest’ultimo stabile ancora non ci sono nemmeno tutte le certificazioni necessarie per la cessione.

“Come noto per le alienazioni servono la regolarizzazione catastale, l’attestazione di prestazione energetica e, per quanto riguarda l’immobile di via Grossi, l’acquisizione della verifica dell’interesse culturale a opera della Soprintendenza”, ha premesso Pettignano.

Il quale, poi, ha fatto il punto sulla situazione dell’ex orfanostrofio: “E’ stata avviata la procedura per l’affidamento degli incarichi finalizzati alle certificazioni catastale ed energetica. E’ stata inoltre inviata alla Soprintendenza la richiesta di pronunciamento preliminare sull’interesse culturale dell’immobile ai fini dell’alienabilità. C’è già stato un sopralluogo del 12 maggio 2021 e siamo ancora in attesa di riscontro. Gli uffici non appena possibile espleteranno le procedure di gara”.

Di fatto, però, la documentazione essenziale per una vendita così importante ai fini di un’opera attesissima dallo sport comasco, nemmeno c’è.

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