Quella ormai alle porte potrebbe essere la prima stagione turistica “libera” dal Covid. Tra pochi giorni la fine dello stato di emergenza e poi, progressivamente l’allentamento di quasi tutte le altre prescrizioni. Un percorso che potrebbe così portare a un’estate – e anche a un periodo pasquale – da tutto esaurito.

Una realtà che però fa emergere un vecchio problema quale la carenza di figure tipiche come quella di cuochi e camerieri. Problema però che si è ingrandito a causa della pandemia che ha rivoluzionato il settore durante due lunghi anni in cui i più collaudati sistemi sono saltati.

“Si tratta di una situazione di difficoltà con la quale ci stiamo già confrontando da tempo – spiega il presidente dell’associazione cuochi comaschi, Massimiliano Tansini – il personale manca e quotidianamente siamo alla prese con una situazione che deve essere risolta rapidamente”. E proprio per tali motivi si sta già correndo ai ripari. “A Como abbiamo avviato collaborazioni con le scuole. Abbiamo siglato un accordo con Enaip – e in passato con il Cfp – proprio per migliorare il rapporto con gli istituti professionali così da recuperare in tale ambito il personale mancante. Adesso stiamo approntando proprio con le scuole dei tavoli di lavoro per capire le necessità nostre e la disponibilità di risorse. Si tratta di un lavoro in costante divenire che dovrebbe esserci utile proprio in vista della stagione turistica”, conclude Massimiliano Tansini.