E’ davvero interessante la delibera con cui il presidente dell’amministrazione provinciale, Fiorenzo Bongiasca, ha dato il via libera ufficiale all’allestimento dell’ex caserma dei carabinieri di via Borgovico quale dormitorio invernale per i senzatetto forse già attorno al 20 novembre (gestione Somaschi).
Nel documento, si colgono infatti alcuni passaggi cruciali: l’intervento del vescovo di Como, Oscar Cantoni, nella vicenda, il ruolo “pratico” della Caritas e del Comune, la “filosofia” di Villa Saporiti in merito alla questione.
Innanzitutto, Bongiasca mette nero su bianco un paio di premesse già note e oggettive ma che fino alla scelta di entrare in campo sembravano destinatoe a non smuovere alcunché, considerato che “in città si è aggravata la condizione delle persone senza fissa dimora che si soffermano a dormire all’aperto sotto portici e porticati del centro città – scrive il presidente della Provincia – [e che la] situazione continua a peggiorare sia per il sopraggiungere della stagione invernale, ma anche e soprattutto a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19 in corso”.
Poi si arriva a ricapitolare la catena di azioni che ha portato all’individuazione dell’ex caserma: “La Caritas Diocesana di Como con nota del 13/10/2020 si è fatta portavoce del Vescovo di Como Monsignor Oscar Cantoni, chiedendo alla Provincia di Como la possibilità di ospitare i senzatetto all’interno dell’edificio palazzina ‘B’ dell’ex Caserma Carabinieri di Via Borgo Vico, già utilizzato negli anni scorsi per il soccorso dei migranti”.
E non solo, perché anche il primo cittadino del capoluogo, Mario Landriscina, si è fatto avanti a ottobre: “Con nota del 23/10/2020 il Sindaco del Comune di Como ha ribadito la richiesta di utilizzare parte dell’immobile di proprietà provinciale sito in via Borgovico, 171 da destinare al ricovero dei senza fissa dimora della città, per il periodo dal 1/11/2020 al 7/05/2021 – Emergenza Freddo”.
E poi, emerge – da un’amministrazione che non ha la Lega tra i suoi sostenitori attivi – lo spirito con cui Bongiasca ha accolto le richieste, dettagliato con il fatto che “questa amministrazione non solo al fine di dare concretezza al valore della solidarietà, ma anche al fine di scongiurare la possibilità che si sviluppi una emergenza igienico-sanitaria in una situazione già difficile e compromessa, come quella attuale”.
E ancora, Bongiasca spiega nella delibera di perseguire “fine della solidarietà e dell’aiuto reciproco l’Amministrazione Provinciale di Como” anche con al decisione “oltre a concedere i locali dell’ex Caserma dei Carabinieri” di accettare “anche la richiesta del Sindaco di Como relativa al farsi carico delle spese per le utenze di luce, acqua e riscaldamento”.
Una collaborazione possibile fino a primavera, naturalmente, a patto che “tutte le condizioni di sicurezza e che deve consentire all’Amministrazione di recedere qualora dovessero intervenire fenomeni che potrebbero turbare in qualche misura il sereno espletamento delle attività burocratiche ovvero compromettere il tranquillo svolgimento della vita cittadina”.
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