E’ comasco, originario di Ponte Lambro, Andrea Cisternino ex fotografo di moda che dal 2009 gestisce il rifugio per animale Kj2 in Ucraina vicino al villaggio di Losovychi, a tre quarti d’ora da Kiev. La zona ora è occupata dalle forze armate russe impegnate nell’aggressione bellica al Paese.
Da due giorni Andrea è al centro delle cronache e dei comunicati ufficiali del Ministero degli Esteri poiché è rimasto, o ha deciso di rimanere, nelle struttura che si occupa di “453 animali di tutte le specie”.
48 ore fa l’allarme del comasco: “Siamo senza acqua né cibo, aiutateci”. Parole rilanciate dalla moglie Vlada Shalutko: “L’ultima volta che l’ho sentito è stato 48 ore fa, mi ha mandato un messaggio per dirmi che sono vivi. La situazione è tragica. Ci stiamo attivando per far arrivare la Croce Rossa per portare viveri, ma serve l’accordo con i russi”, ha spiegato la donna. Cisternino, secondo quanto riportano diversi media si sarebbe detto “disposto a morire per i miei animali”. Nel rifugio dove si trova sarebbe riuscito a recuperare acqua non potabile ma la situazione è estrema come racconta il giornalista Claudio Locatelli: “Per salvarlo occorrerebbe far arrivare soccorsi con la Croce Rossa, ma è necessario che ad attivarla sia il governo ucraino”.
Sulla questione è intervenuto anche il ministero degli Esteri ieri, 21 marzo, con una nota ufficiale: “La Farnesina segue con la massima attenzione la situazione del connazionale Andrea Cisternino, che gestisce un centro per la protezione degli animali abbandonati vicino a Kiev. In particolare, nel contesto delle attività in corso per assistere gli italiani che ancora si trovano in Ucraina, l’Unità di Crisi, in raccordo con l’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, si è attivata per facilitare, tramite contatti con le Autorità locali, l’arrivo di cibo e medicinali veterinari. Il “Rifugio Italia Kj2” di Kiev, fin dalla sua apertura, 10 anni fa, è in contatto con la nostra Ambasciata, che ne riconosce le attività e che, negli anni, ha sostenuto nei rapporti con le autorità locali. La struttura, a nord di Kiev, si trova ora sulla direttrice delle forze armate russe provenienti da nord. L’Ambasciatore Zazo aveva visitato il centro prima dell’inizio delle ostilità. La possibilità di fare giungere viveri nell’area è legata ad una sospensione dei combattimenti da parte dei belligeranti”.
Qui un’intervista a Televalassina di Cisternino: