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VIDEO Chiusura nidi, le mamme finite nel ‘girone dei bannati’ dal sindaco. Parlano le famiglie: le storie, l’amarezza, “la sconfitta del quartiere”

Con grande garbo dicono la loro. Sono le mamme soprattutto ma anche i papà e i nonni dei bambini che frequentano il nido Magnolia di Como finito, con quello di Monte Olimpino e prima quello di Ponte Chiasso nelle chiusure decise dal sindaco Alessandro Rapinese. Dopo la manifestazione, partecipatissima di lunedì sera in comune ecco dunque una nuova presa di posizione in un video.

Le mamme raccontano di essere state bannate dalla pagina Facebook del sindaco con i commenti cancellati. Poi ci sono i racconti dove viene sottolineato l’altissimo livello formativo della struttura inserita in un quartiere vivo e attivo,  viene smentita, da un papà, l’affermazione secondo cui l’asilo sia poco frequentato e con liste d’attesa brevissime: “Basta andare sul sito del Comune e vedere come ci siano 17 bambini in lista”. E ancora: “La qualità del servizio pubblico è stata costruita nel tempo, temiamo venga distrutta in un attimo”

Ecco i volti e le storie di comaschi che prendono posizione:

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8 Commenti

  1. Credo che tutto finirà nel modo più amaro possibile. Elettore del Rapi dal 2015, dovrò depennare, cospargermi il capo di cenere e tentare la fortuna con un altro candidato.
    Posso sbagliare una volta, errare è umano, ma non due.

  2. Decisione presa. udienza è tolta. Ripassare quando deciderà chi le ha portate in sala consigliare a fargli fare una bruttissima figura di M. Povere loro che si sono prestate a tale scempio !!!

  3. È stato votato dai comaschi, come Bruni, Landriscina perle di amministratori sostenuti da forza Italia Lega Fratelli D’Italia. Tutto per evitare che una persona competente possa governare Como.
    Del resto chi governa una citta o l’intero paese è specchio del livello culturale dei suoi abitanti, purtroppo il livello italiano è infimo.

  4. Mi sembra un ritorno al medioevo con.la comparsa improvvisa di ” bolle”. Esiste il confronto, il dialogo in uno stato democratico come il.nostro.Si possono cercare soluzioni condivise. Secondo me parecchi populisti dovrebbero farsi un giro in Arabia Saudita per apprezzare quanto razionalizzino allo stesso modo in quei luoghi.

    1. Chissà chi si nasconde dietro la cara LuLù, di certo sarà un ricca radical chic senza alcun tipo di problema economico, magari senza figli, con il suo bellissimo attico vista lago, con parcheggio doppio e a due passi dal centro!!
      Evidentemente la cara Lulù Rapifan sfegatata, non si cura del resto del mondo fatto di persone che devono fare i conti con la realtà della vita famigliare, con il lavoro, con lo sport dei figli (anzi no, quello è risolto alla radice, togliendo tutte le possibilità a gran parte di loro), con i mezzi di trasporto, con le code chilometriche (che il suo caro Rapinese aveva promesso in campagna elettorale di abolire, che avrebbe gestito i cantieri e messo sugli attenti anche quelli di Autostrade) , questi non sono cittadini. Tutt’altro!
      Rapinese gestisce una SPA e non una pubblica amministrazione.
      Rapinese deve rispondere al suo CDA a fine anno.
      Rapinese persegue obiettivi di efficientamento della macchina amministrativa, che dichiara di conoscere a meraviglia (poi però i bandi a como vanno alla caxxum) essendo lui il real Madrid della politica, per poi riuscire solo a far incaxxare tutti.
      Ha dichiarato che a lui la politica piace cosi…urlata….all’inglese!!
      Peccato che non siamo in un cinema di periferia, che non stiamo girando un filmino per la sua combriccola di yes man.
      Qui si sta toccando temi che impattano la vita delle persone, che vengono sbeffeggiate e derise in pubblico, come se lui fosse il Re e il resto del mondo solo una piccola appendice.

      lulù o chi si nasconde dietro tale nomignolo, ci risparmi il suo sarcasmo e si dedichi silentemente alla preghiera votiva del suo amato mentore.

      Rapinese se lo conosci lo eviti

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