Mentre la politica comasca – intesa ben oltre la sola città – ancora tentenna rispetto a una gestione strategica della crescita abnorme del turismo a Como e sul lago, il discorso sul tema più serio, basato su ricerche ed esperienza diretta e indiretta sul campo (leggasi personale e soprattutto del suo Corpo) è arrivato in una sede un po’ a sorpresa. Ovvero Villa Olmo, questa mattina, in occasione del 154esimo anniversario di fondazione della Polizia locale di Como (qui trovate tutti i dati del bilancio annuale).
A sottolineare l’importanza della questione e l’impatto del turismo di massa su Como e i suoi abitanti – naturalmente senza alcuna venatura politica, ma stando ai fatti e alle ricerche consultate, in un quadro ben più ampio di quello strettamente locale – è stato il comandante della Polizia locale, Vincenzo Aiello. Riportiamo di seguito lo stralcio specifico dedicato al turismo (il videodiscorso integrale è in fondo all’articolo) pronunciato nel corso della festa che ha visto intervenire anche il sindaco Alessandro Rapinese (“La nostra Polizia locale è un modello di riferimento, vorrei che la politica fosse efficace quanto loro”) e il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni (“Fa bene il sindaco a essere orgoglioso del Corpo”) e si è conclusa con i riconoscimenti per alcuni agenti.
Una delle sfide dei prossimi anni è il turismo, settore che segna registra una crescita continua. Il numero di viaggiatori ha fatto sì che negli ultimi anni località come Como abbiano iniziato a interrogarsi su come gestire al meglio la pressione causata dal massiccio numero di arrivi determinando la nascita di un nuovo fenomeno, il cosiddetto overtourism, definito dall’Organizzazione mondiale del turismo come l’impatto negativo del turismo sulla qualità di vita percepita dei residenti o sull’esperienza del visitatori.
Da questa definizione se ne deduce che condiziona la qualità di vita dei residenti ma anche l’esperienza dei visitatori stessi che si trovano a condividere con più persone del dovuto risorse e spazio. Nel rapporto Peeters del 2018 redatto dalla Commissione Trasporti del Parlmento Ue, l’overtourism è definito come l’impatto del turismo che in un certo momento e in una certa località eccede la capacità fisica, economica, sociale, ecologica, psicologica e politica.
Quando si parla di overtourism, i residenti subiscono le conseguenze negative. Chi vive e lavora nel territorio interessato dal fenomeno soffre le sue conseguenze con continuità sulla mobilità, nel consumo dello spazio, nei tempi e luoghi in cui vive la città, con abitudini consolidate che si vanno a modificare facendo sorgere una percezione di disagio e di crescita di insicurezza.
Dall’altro lato è indubbio che essere diventati una meta turistica di successo è un’opportunità di sviluppo economico e occupazionale, aumentando l’attrattività del territorio rispetto a investimenti nazionali e internazionali in grado di attrarre visitatori con interessi eterogeni: culturali, naturalistici o giovanili.
11 Commenti
Ha colpito nel segno, ora deve assumere altri agenti così da presidiare ancora meglio il territorio
In effetti, Larix, le 11 strategie sono dei ottimi soluzioni studiati da esperti in materia. Sarebbe veramente bello se il report di UNWTO fosse studiato e magari applicato da chi ha il dovere e il potere di implementare tale soluzioni. Sarebbe per il bene (in tutti i sensi) di tutta la comunità e non soltanto per il bene (nel senso puramente economico) dei pochi. È che, a volte, sembra che ci sia più voglia di lamentarsi, puntare il dito e criticare l’altro (sempre l’altro. C’è poco autocritica) che voglia di trovare delle soluzioni concreti.
Fiducioso, in effetti trovo anch’io che i turisti siano, per la maggior parte, rispettosi. Danno l’impressione di essere ben consapevoli e contenti di essere in uno dei posti più belli del mondo per il lago, l’architettura e il Italian lifestyle. In conversazione con i turisti, mi dicono spesso che sono veramente fortunata a vivere in un posto così bello. E hanno ragione. E, con tutti i problemi che indubbiamente l’overtourism porta con sé, è anche bello vedere tanta gente così felice, sorridente ed in un holiday mood affollare le vie di Como. È quasi contagioso, no?
L’Overtourism sta provocando malcontento e disagi ai cittadini comaschi e rivieraschi, è noto ed evidente. L’onda di questo turismo giova solo a chi col turismo fa business.
Complice anche la spesa in Italia da parte degli amici svizzeri, sono aumentati i prezzi degli alimentari, dei ristoranti, sono cresciuti gli affitti, i prezzi degli immobili. Non più tardi di una settimana fa il RapiSindaco lamentava che i nuovi assunti in Comune non trovano alloggi a prezzi commisurati agli stipendi pubblici.
Non solo. I Servizi sono rimasti quelli di sempre, per nulla migliorati (forse peggiorati, invece) sotto lo stimolo del turismo. Le corse degli autobus sono sempre quelle, poche e prese d’assalto. Lo stesso dicasi per i battelli. La mobilità generale è in crisi, le strade sporche, mancano bagni pubblici e via dicendo.
Se la Politica non prenderà al più presto delle misure idonee, i Comaschi – soprattutto i giovani – abbandoneranno la convalle che resterà una città-albergo nelle mani dei proprietari delle case vacanze, dei B&B.
Ecco un articolo interessante intitolato ‘Overtourism: Cause, Conseguenze e Soluzioni. Ed ecco una delle conseguenze del overtourism molto pertinente per Como ed 11 possibili soluzioni che (si augura) potrebbero essere d’interesse per chi governa Como:
Una delle conseguenze dell’overtourism:
La fuga e malessere dei residenti
I più colpiti dal troppo turismo sono gli abitanti del luogo. In tutta Europa, in città come Barcellona, Amsterdam e Venezia, il fenomeno dell’overtourism ha scatenato forti tensioni da parte degli abitanti. I residenti reclamano l’aumento dei prezzi delle case e gli affitti introvabili, gonfiati a causa della diffusione di piattaforme online come Airbnb, ma anche la scomparsa dei piccoli negozi e botteghe, sostituiti da shop turistici, e l’invivibilità delle loro città. Una coseguenza ultima del troppo turismo è la fuga dei residenti dalle loro città, che sono diventati teatrini turistici, perdendo così la loro autenticità e bellezza.
Soluzioni all’overtourism per le destinazioni:
Alla luce dell’aumento dei flussi turistici in tutto il mondo, l’organizzazione mondiale del turismo (UNWTO) ha dedicato un intero Rapporto al fenomeno dell’overtourism. Certamente non c’è un’unica soluzione all’overtourism, ma tanti piccoli accorgimenti che possiamo avere durante le nostre vacanze. Il Report “Overtourism’? Understanding and Managing Urban Tourism Growth beyond Perceptions” propone così 11 strategie e 68 misure per contrastare il troppo turismo.
Ecco gli 11 suggerimenti che possono essere seguiti dalle destinazioni turistiche per contrastare il fenomeno dell’overtourism:
1. Incentivare la dispersione dei turisti all’interno della città, e anche oltre nel territorio, suggerendo la visita di mete meno note e di aree meno turistiche.
2. Promuovere il turismo in periodi diversi (ad esempio fuori stagione) e in fasce orarie diverse dalle più gettonate.
3. Creare nuovi itinerari e attrazioni turistiche diverse dalle più frequentate.
4. Rivedere e migliorare i regolamenti, ad esempio chiudere al traffico alcune aree più fragili o troppo frequentate.
5. Attrarre tipologie di viaggiatori più responsabili.
6. Garantire i benefici del turismo alle comunità locali, ad esempio aumentando il numero di abitanti impiegati nel turismo, e coinvolgendo i residenti nella creazione di esperienze turistiche.
7. Sviluppare e promuovere esperienze della città o del territorio che beneficino sia i turisti che i residenti.
8. Aumentare le infrastrutture e i servizi della località.
9. Coinvolgere la comunità locale nelle decisioni e scelte turistiche.
10. Educare i viaggiatori e comunicare loro come essere più responsabili e rispettosi del luogo.
11. Monitorare e misurare i cambiamenti.
https://ecobnb.it/blog/2019/12/overtourism-cause-conseguenze-soluzioni/#:~:text=Le%20conseguenze%20dell%27overtourism&text=Deforestazione%2C%20sfruttamento%20incontrollato%20del%20suolo,alla%20distruzione%20di%20interi%20ecosistemi.
Tutto molto interessante! solo su un punto non mi trova d’accordo ed è il punto 10.
I viaggiatori, secondo me, sono già responsabili e rispettosi del luogo.
Sono i comaschi che non lo sono!
Ottimo commento Amanda. Grazie
Speriamo ne faccia tesoro chi di dovere.
È curioso come il Capo della Polizia Locale, dottor Aiello, abbia molto ben chiaro i rischi, che stiamo già correndo tra l’altro, dell’overtourism e Rapinese Sindaco, invece, senza forse neppure sapere cosa sia e quali problemi porta alla collettività, persevera nelle sue politiche di mobilità “in”sostenibile e di incentivazione al turismo di massa. Una città a forma di catino con quattro strade per entrare e uscire deve cercare di allontanare le auto, invece, Rapinese Sindaco vuole costruire parcheggi in città per incentivare l’entrata delle auto. Evidentemente a LVI piace vederle in coda sulla Napoleona dopo averle viste in coda sulla Pasquale Paoli. C’è a chi piace guardare la Formula 1 e c’è a chi piace guardare le code, cosa vogliamo farci? Suvvia Rapi, ascolta il dottor Aiello, fatti spiegare bene i rischi dell’overtourism, fatti spiegare bene quanto inquinamento producono le auto dei turisti della domenica in una città a forma di convalle, fatti spiegare bene gli effetti del ristagno dei gas di scarico sulla salute dei cittadini, fatti spiegare bene che con il turismo di massa i ricavi sono dei gelatai ma i costi sono di tutta la collettività che paga la nettezza urbana e le pulizie serali. Insomma, fatti spiegare……. Chi non sa, non può fare altrimenti. Dai Rapi non avere paura di “basilico e prezzemolo”, ascolta i tuoi dirigenti e facci sognare! 😊
ma la sanzione per accesso alla Ztl dovrebbe essere di 80€. Quindi parliamo di 5M€/anno. Come vengono spesi?
Prima di spenderli devi recuperarli: auguri!
A dire il vero, in molti si stanno ponendo il problema dell’over tourism da tempo. In molti, tranne il sindaco, il quale, nella sua totale mancanza di visione per questa città, sta subendo il fenomeno senza nemmeno tentare di fare qualcosa. Per carità, non esistono ricette miracolose, ma assistere inerti è l’unica cosa che non possiamo permetterci di fare. Rapinese la sta facendo.