“Informare, coinvolgere, sollecitare: sono questi gli obiettivi che si pone il Circolo di Albate-Muggiò-Trecallo del Partito Democratico con iniziative di mobilitazione a proposito della situazione dei boschi del Monte Goi, all’interno del perimetro del Parco regionale della Spina Verde”, così dichiarano il Segretario di circolo Francesco Finizio e il Segretario cittadino Daniele Valsecchi, che hanno effettuato nel pomeriggio di oggi un sopralluogo accompagnati dal consigliere comunale Stefano Fanetti e dall’ex consigliere Gabriele Guarisco.
“Anche se è sempre più frequente, da qualche anno, riscontrare danni alla vegetazione dopo ogni forte temporale, il nubifragio dello scorso 12 luglio ha causato una vera e propria devastazione con sentieri occlusi dalla presenza di tronchi e alberi sradicati ovunque: una piccola tempesta Vaia, come quella avvenuta in Veneto cinque anni fa. Praticamente dai quartieri di Albate e Muggiò non si può più accedere ai boschi; però non si tratta solo di questo: il materiale rimasto a terra (tronchi, rami e altro) rappresenta un rischio idrogeologico potenziale, in occasione di nuovi eventi meteorologici di forte intensità o qualora scoppiasse un incendio”.
“L’area del Monte Goi e della vicina Valbasca, tra Albate, Muggiò, Lora e Lipomo, è sempre stata a cuore dei residenti; ora è sempre più frequentata da visitatori che vengono per passare il tempo libero. Bisogna intervenire. Ma, salvo gli urgenti interventi posti in essere nell’immediatezza dalla Protezione Civile, è ancora tutto da fare: in primis dal Parco della Spina Verde e dal Comune di Como; inoltre, sono coinvolte diverse proprietà private e non sempre i titolari sanno come procedere, vanno aiutati” proseguono.
“Per questo terremo a breve un incontro pubblico, rivolto ai cittadini, per illustrare la situazione, mostrando le immagini impressionanti del bosco devastato riprese anche dall’alto e spiegando che cosa è successo e i rischi possibili: intendiamo anche coinvolgere le associazioni che in questi anni si sono prodigate per la cura e la valorizzazione della Valbasca. L’obiettivo è sollecitare Parco Spina Verde e Comune ad agire quanto prima e coinvolgere, informando, i cittadini che insieme alle associazioni impegnate da tempo sapranno, siamo sicuri, dare un contributo, con le loro domande e proposte, per rendere più facile ed efficace l’intervento. Chiediamo innanzitutto la pulizia dei boschi ma anche la sostituzione degli alberi pericolanti con nuove piante”. “La cura del territorio è essenziale: vuol dire prevenire sia i rischi che comporta lasciare abbandonato a se stesso il Monte Goi ferito, sia il ripetersi di danni simili a quelli che abbiamo visto quest’anno” concludono.
2 Commenti
Ma non siete al baretto della Polveriera, suvvia all’ ente “parco” interessa solo quello !
Quei burocrati non hanno mai fatto nulla per i sentieri in zona.
Solo la buca per le rane (dove non c’è acqua) ed una birreria…..per la natura….
Giusto oggi sono andato a fare una passeggiata sul monte gli, salendo da L’ora
Sono ormai più di vent’anni che, specie d’autunno, salgo da lì per fare due passi, andare fino alla baita per poi scendere in valbasca e chiudere il giro.
Negli anni la non cura del bosco l’ha reso sempre più trascurato, con il sottobosco che è stato invaso dai rovi, però lo spettacolo di oggi è stato drammatico.
Tantissimi alberi caduti, molte zone in cui il bosco ha lasciato spazio ad una distesa di tronchi a terra, la strada “chiusa” dai tronchi caduti. Caduti non da poco, visto che alcuni tronchi hanno fatto in tempo a germogliare.
Possibile che nessuno si prenda cura di questo luogo?
Possibile che nessuno, la provincia? Il comune? L’ente parco?, provi ad intervenire per, quantomeno tagliare gli alberi caduti, portare via la legna e ripulire almeno la strada? Anche se poi è tutto il bosco, tutta la montagna che avrebbe bisogno di un minimo di cure, di attenzione?
Cosa aspettiamo? Che alle prossime pioggie frani giù la montagna? O che passi qualche “simpatico” piromane a fare un falò di tutto?
È stato veramente demoralizzante.
Volevo scrivervi e mandare le tante foto che ho fatto.
Mi auguro che la segnalazione del PD di Albate e il vostro articolo non finiscano come gli alberi del bosco.
Spero che, indipendentemente dal sentire politico, si possano attivare non solo gli enti (silenti) preposti, ma anche le associazioni e cittadini del territorio.
Forse dovremmo “occupare” il bosco, riprenderne il possesso, come facevano i nostri nonni che se ne prendevano cura, visto che chi dovrebbe interessarsene sembra essersi dimenticato da anni di quel luogo al punto di non fare nulla per presenvalo.