I due volti di una magione. Gran dama imbellettata davanti, parente povera di se stessa, impacciata e bruttina, subito dietro. In effetti il bifrontismo contraddittorio di villa Olmo lascia qualche dubbio (pesante) dopo il restauro del complesso. Se ne è accorta Ada Mantovani, consigliera comunale della lista Rapinese Sindaco.
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Smartphone tra le dita, passeggiata nel parco e minireportage pronto. “Ma quanto e’ bella la facciata di Villa Olmo restaurata?”, scrive su Fb. E aggiunge: “Il retro villa però, scelte discutibili #davantiliceodietromuseo”.
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“Sono stati spesi cinque milioni di euro e poi troviamo il retro in queste condizioni”, spiega una volta contattata. “E’ logico che una nuova intonacatura del retro avrebbe alzato le spese. La passata amministrazione ha legittimamente fatto le proprie scelte privilegiando l’orto botanico a scapito del retro della villa”. Però “la condizione generale non è accettabile, mi chiedo se nei cinque milioni non si potessero trovare un po’ di fondi per rifare porte e serramenti. E’ un restauro a metà, davanti meraviglia e dietro decadenza, anche il ristorante peraltro versa in condizioni pessime”.
Mantovani porterà la questione in Consiglio Comunale. “I soldi sono pochi, lo so, un rifacimento generale è improbabile. Spero si trovi qualche soldo per rifare almeno i dettagli più ammalorati. Questa è sciatteria”.