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Vittime del lavoro, il governo taglia i fondi. Cgil: “A Como 5mila infortuni all’anno. Scendiamo in piazza”

I tagli alle risorse per l’anno corrente del fondo di risarcimento per i familiari di vittime del lavoro fanno insorgere la Cgil di Como che sabato 24 giugno sarà in piazza a Roma alla manifestazione nazionale in difesa del diritto alla salute e per la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Apprendiamo con preoccupazione e in totale dissenso con il Governo, del taglio. Il capitolo degli infortuni resta drammaticamente aperto anche nella provincia di Como – secondo Rosaria Maietta della Segreteria Cgil Como – la provincia registra stabilmente più di 5.000 infortuni sul lavoro all’anno, nel 2021 ha registrato 10 infortuni mortali, 7 nel 2022 e sino ad oggi nel 2023 abbiamo già assistito a due infortuni mortali. Dal primo gennaio al 30 aprile 2023 la provincia di Como ha registrato 1.600 infortuni sul lavoro, anche per questo il capitolo sulla sicurezza sul lavoro è un’urgenza che datori di lavoro e istituzioni non possono sottovalutare. Il taglio dei fondi su questo capitolo di spesa segnala ancora una volta la poca attenzione di questo Governo al tema”.

Il sindacato richiede risorse straordinarie per abbattere il numero degli infortuni e delle malattie professionali, oltre a risorse da dedicare alla formazione e alla prevenzione.

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Un commento

  1. È strano. Mentre le statistiche del Ministero dell’Interno ci dicono che da molti anni a questa parte i reati sono in diminuzione, con l’unica eccezione dei femminicidi, le statistiche INAIL ci dicono che gli infortuni sul lavoro, in particolare quelli mortali, sono in netto aumento. Il Governo Meloni, ovviamente, investe in sicurezza reclutando a man bassa celerini, e in armi, per sostituire gli approvvigionamenti obsoleti spediti altrove. In altri termini, in tutto quello che non c’entra molto sulla sicurezza del lavoro e più in generale sulle condizioni di lavoratori dipendenti e pensionati. Bisogna riconoscere, tuttavia, che sono coerenti. Queste sono vere politiche di destra, non c’è che dire. Non è strano però che facciano queste politiche visto che sono un Governo di destra, è strano che moltissimi lavoratori dipendenti e pensionati, molti dei quali probabilmente iscritti o perfino, ahimè mi dicono, sindacalisti della CGIL, li hanno votati. Evidentemente basta poco per far contento Tafazzi e ovviamente la corrente di sinistra dei tafazziani, per intendersi quella che ha fatto la guerra a Renzi e Draghi. Basta poco per farli contenti, una martellata…… e sono felici.

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