In giornata, con l’anticipazione del Corsera, la notizia di un’apertura del Comitato Tecnico Scientifico, in subordine alle decisioni del governo, all’apertura dei ristoranti la sera in zona gialla e a pranzo in arancione.
Aggiornamento 16.55
Repubblica, dopo il Corriere, offre un punto di vista diverso sulla posizione. Secondi il giornale il Cts avrebbe frenato sulla possibilità di riaprire i locali. Riporta repubblica le parole degli scienziati: Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio”.
E ancora: “Circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio […] si rimanda alle valutazioni del decisore politico”. In ogni caso, sempre relativamente ai rischi, “andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi, distinguendo”. Inoltre il verbale della riunione del 26 gennaio riporta addirittura: anzi vi sono indicate “Alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso”.
Insomma nulla è scontato ma la strada delle riaperture non è in discesa. Il Cts inoltre invoca valutazioni precise prima di ogni decisione: in primis l’impatto della riapertura delle scuole sull’epidemia e l’andamento Europeo soprattutto alla luce delle nuove varianti
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Via libera dal Comitato Tecnico Scientifico all’apertura serale dei ristoranti in zona gialla e a pranzo in zona arancione (con alcune precisazioni).
La notizia è di poco fa dopo le richieste giunte dalle categorie. Naturalmente l’ultima parola spetta al Governo e vista la situazione in corso bisogna capire se le decisioni potranno essere prese sotto l’egida “affari correnti” o se si dovrà aspettare il nuovo esecutivo.
Il via libera potrebbe dunque scattare il 5 marzo con la scadenza dell’ultimo Dpcm. La notizia anticipata dal Corsera è di poco fa.
Il Cts invocando sempre alta attenzione su fronte pandemico evidenzia come dovranno essere distinti i locali, per esempio tra chi ha, o meno, disponibilità di tavoli. Saranno mantenuti l’obbligo di mascherine e distanziamento di un metro tra tavoli e nei punti di passaggio così come sarà limitato il numero dei convitati: quattro al massimo se non conviventi, previsto anche un numero massimo di persone per locale.
Sul fronte bar evidenziata la distanza di un metro tra persone al banco, no file alla cassa, no buffet, vietati giochi, carte da gioco e giornali. Anche in questo caso sarà dirimente la presenza di tavoli.
Solo stamani l’appello lombardo:
Lombardia, Fontana al governo: “Ristoranti aperti fino alle 22”. Il sì di Confesercenti Como