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Cernobbio, cannonate sulla Riva. Assalto Saladini-Furgoni: “Monti? Nessun progetto per Cernobbio”

In 14 mesi di amministrazione, c’è un’espressione che ritorna, fissa, quando si parla con il Sindaco Matteo Monti della sua visione per Cernobbio: riqualificazione. Nello specifico, il recupero annunciato e promesso è quello della Riva, di piazza Risorgimento che nell’ultimo anno ha visto scomparire punti di riferimento storici, proprio nell’ottica rinnovamento concepita da Monti.

A gennaio c’è stata chiusura del Bar Onda, dopo 40 anni non più in mano alla famiglia Santoro e che, a ottobre, sarà affidato a una nuova società vincitrice della gara per la locazione. Anche il proprietario della storica giostra della Riva, prima ancora del sequestro da parte del Tribunale di Como, si è visto precludere l’opzione di partecipare a un nuovo bando per l’occupazione di suolo pubblico.

Se la Riva si sta però svuotando di riferimenti storici, il dubbio di alcuni riguarda il piano di Monti per riempirla con altri, nuovi. E come niente, da luogo di passeggiate estive e svago, la Riva si è trasformata in campo di battaglia, teatro di uno scontro tra maggioranza e opposizione con il coltello tra i denti – qui, per chi volesse, la replica del Sindaco. 

Simona Saladini, ex sindaco e attuale consigliere di minoranza ha una posizione nettissima, quasi spietata, circa la visione del primo cittadino per l’area. “Non esiste un piano di riqualificazione. Nelle occasioni ufficiali non sono state date indicazioni su come verrà riempita la Riva dopo l’addio a Onda e giostra. Non è sufficiente voler ampliare l’area del parco giochi, come è stato annunciato”.

Per Saladini la riqualificazione di Riva e centro storico deve piuttosto avvenire seguendo altre strade: “Sicuramente non sono rinviabili alcuni aspetti che incideranno sullo sviluppo futuro di Cernobbio – spiega il consigliere – Bisogna ridurre il traffico del centro e, per ogni intervento, fornire ulteriori parcheggi, con un autosilo dietro al Comune. Bisogna pensare al recupero di strutture del patrimonio comunale che sono lasciati a se stessi come l’ex scuola media e il Cinema Volta. Ovviamente non si possono abbandonare le frazioni”. Per Saladini, la pecca della visione di Monti sta nell’intendere lo sviluppo del paese in un’ottica di “business”.

”Prendiamo l’esempio dell’Onda. Il nuovo bando è stato fatto per portare a casa più soldi – spiega – ma bisogna stare attenti a valutare nuovi interventi sulla base del gettito che possono avere. E poi la Riva era bella così, nel cuore dei cernobbiesi con tutti i ricordi”.

Dall’opposizione, arriva anche la voce, dura, di Paolo Furgoni, consigliere comunale e penultimo sindaco, sconfitto proprio da Monti alle elezioni 2018. “L’ultimo anno è stato pieno di occasioni perse, di scelte senza disegno vero che hanno danneggiato Cernobbio”.

Per Furgoni, non aver preparato anticipatamente il bando per l’Onda, condannando la Riva a un’estate senza il bar, è uno dei punti di scontro più duro, insieme al destino della giostra. “Vuoi cacciare la giostrina? Bene, però vedi dire cosa vuoi mettere al suo posto. Non è sufficiente sistemare la pavimentazione o allargare il parco giochi – dice il consigliere – Senza gestori delle attrazioni che provvedevano alla pulizia dei bagni e della ghiaia adesso l’area è degradata. Non per chissà quale sciagura ma perché sono mancati i bandi. E non si incolpi gli uffici”. Per Furgoni, tanto quanto per Saladini, un punto fondamentale per rendere Cernobbio un luogo più vivibile è limitare il traffico di passaggio nelle vie strette e congestionate del paese, offrendo più stalli, notoriamente carenti e che hanno visto, nell’ultimo anno, sostanziali aggiunte di strisce blu a pagamento. “Il nuovo piano parcheggi con le relative tariffe va rivisto.

Il parcheggio a raso di Villa Erba non è chiaramente sufficiente per soddisfare le necessità di residenti e visitatori. Senza parcheggi non si riqualifica il centro storico e nemmeno la Riva”. Per Furogni, oltre a qualsiasi piano o prospettiva per il paese, la visione montiana per Cernobbio pecca di eccessiva unilateralità: “Amministrare deve essere un percorso condiviso. Devi essere in grado di spiegare le tue idee, all’opposizione e ai cittadini. Non puoi essere autoreferenziale su tutto. Così si fanno gli errori”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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