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Como dice addio a un grandissimo ristorante. Il Gesumin ha chiuso i battenti, un’incantevole storia: “Fieri di ciò che abbiamo creato”

La notizia circolava ormai da qualche giorno, così ComoZero ha incontrato la proprietà nel pomeriggio di sabato scorso. Poi la legittima richiesta di attendere la sigla del contratto, avvenuta oggi, con chi gestirà la nuova attività all’interno delle mura storiche (ci risulta il subentro di un nuovo locale del Panino Buono) e pure la comprensibile ondata emotiva data dalla scelta di dire addio. Cosa che scombussola e che chiede tempo di metabolizzare, ci mancherebbe, sappiamo molto bene cosa significhi un saluto finale a un pezzo fondamentale di una storia personale. Soprattutto in questa città che cambia drammaticamente e a velocità supersonica.

Così l’ufficialità alla fine è solo di queste ore: chiude lo storico ristorante Gesumin di via Cinque Giornate, pieno centro storico di Como, un tempio della cucina comasca per i comaschi, del benessere del cibo, dell’accoglienza e della bellezza e della gentile e caldissima accoglienza.

Una storia lunga 48 anni, partita nel 1976 come racconta la proprietà: “La nostra famiglia gestisce con amore e passione questo storico ristorante situato nel centro di Como. Ma il Gesumin era già noto a metà del 1800 ai turisti che visitavano il Lario o che passavano per Como in direzione delle località di villeggiatura montane in Francia e in Svizzera. Un punto di ritrovo e ristoro graditissimo a tutti. Questo glorioso passato, fatto di tradizioni, ricette segrete e profonda cultura del territorio vive ancora oggi in questo ambiente intimo, nascosto tra le affascinanti vie della città murata.​ La nostra filosofia: mettere il cliente a proprio agio per la qualità dei piatti e allo stesso tempo per lo stile familiare con cui vengono serviti”.

E poi il nome, pura e profonda tradizione cittadina: “Il primo proprietario del locale era uomo dai capelli bianchissimi. Così bianchi che tutti lo chiamavano Gesumin, ovvero gelsomino in dialetto comasco. Questo simpatico soprannome è diventato così popolare da identificare anche il suo ristorante ed è resistito fino ai giorni nostri”.

Così, ecco le parole della proprietà:

48 anni di attività, da madre in figlia siamo arrivati fino a qui. Sempre in continua evoluzione e crescita. Oggi, 30 aprile 2024, Gesumin chiude le porte. Chiude le porte probabilmente nel momento migliore della sua storia. I treni passano una sola volta nella vita, è arrivato il momento di salire e cominciare un nuovo viaggio.

Abbiamo visto crescere sentimenti, amori e persone. Siamo fieri di ciò che abbiamo creato. Prima Maria Grazia insieme al fratello Ennio, poi Monica hanno dato vita ad un posto dove sentirsi a casa, considerato come un rifugio per alcuni dei nostri clienti. Amore e passione, gli ingredienti segreti che non sono mai mancati in ogni singolo piatto. Sono stati anni pieni di soddisfazioni, sacrifici e anche qualche delusione.

La nostra unione è stata fondamentale, il costante aiuto di Marco, Matteo e Anna ha permesso a Monica e Maria Grazia di arrivare fino a qui. Grazie ai nostri collaboratori e fornitori che hanno condiviso con noi questo bellissimo viaggio. Ringraziamo di cuore tutte le persone che sono entrate dalle nostre porte. Sicuri che le stesse persone, entrate da quelle due porte, siano sempre uscite con un ricordo

A presto
Monica e Maria Grazia.

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21 Commenti

  1. Io feci il mio stage in Cucina 1984 e 85 pure
    Adesso dopo aver girato tutto il mondo sono lo Chef Executive del Casinò di Campione e cucino ancora le ricette della Sig.a Neri
    Crostata di cipolle,involtini di Verza,arrosto di vitello tartufato,pappardelle al curry
    Un grande peccato era la cuoca numero 1a Como

  2. Era il 76 o il 77,ci sono venuta con un’amica, ricordo il buon cibo e il buon vino abbinato. Non ho mai dimenticato questo posto,forse proprio per la familiarità con cui siamo state accolte e un po’ forse, anche per il nome particolare del vostro locale,di cui solo oggi,leggendo questo articolo,ho saputo il significato .Buona fortuna. Isabella

  3. Mi spiace molto! Un punto fermo della tradizione gastronomica comasca, all’interno delle mura, con la sicurezza di trovare piatti della tradizione, offerti senza molte spiegazioni e soprattutto con una delle migliori Cassoeule della città. Grazie per le qualità offertaci per tanti anni.

  4. Monica che dire, mi dispiace che Como perda un riferimento tra le eccellenze nell’ospitalità. Grande professionista e bella famiglia. Un affettuoso saluto, a presto

  5. Mi spiace tantissimo, non sono di Como, da Monza ci venni 40 anni fa con mmio marito e la mia prima figlia allora di 2 mesi, la nostra prima uscita da giovani sposi felici con la loro piccolina.Una serata che non ho mai dimenticato, grazie, grazie!

  6. Ricordo l’affetto con cui la “Mari” mi coccolava preparandomi piatti speciali apposta per me.. Chiude un luogo davvero Comasco per Comaschi, da oggi saremo tutti un po’ più anonimi turisti a casa nostra e un po’ dispiace! A Monica un caro abbraccio e gli auguri di ogni bene!!

  7. Ho cominciato a gustare il tartufo bianco qui negli anni ’70 dello scorso secolo. I miei clienti francesi, quando venivano a Como, chiedevano del Gesumin assolutamente.

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