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Cronaca

Cabiate, morte di Sharon la stufa non c’entra: violenza sessuale e botte fatali. Arrestato il compagno della madre

L’11 gennaio scorso la drammatica notizia: una bimba, Sharon, di un anno e mezzo morta a Cabiate schiacciata da una stufa.

Ebbene, le indagini hanno fatto scattare accuse drammatiche, tremende. In una nota la procura di Como ricostruisce le indagini delle ultime settimane e accusa pesantemente il compagno della mamma della bimba cui contesta maltrattamenti che hanno causato il decesso e violenza sessuale.

“In base alle informazioni offerte dal compagno alla nonna ed alla madre della bambina (entrambe assenti al momento del verificarsi delle lesioni) – spiegano dalla procura – la piccola sarebbe stata colpita da una stufa, (rinvenuta danneggiata sul pavimento in sede di sopralluogo nwella abitazione da parte dei Carabinieri della Tenenza di Mariano Comense) che lei stessa aveva (asseritamente) fatto accidentalmente cadere da una scarpiera ed inizialmente non avrebbe mostrato alcun sintomo di malessere (tanto da continuare a giocare)”.

E ancora: “La nonna materna, intervenuta nell’appartamento dopo circa due ore dall’asserito incidente domestico, aveva trovato la nipote priva di sensi, con la maglietta recante tracce di vomito e pertanto sollecitava il compagno della figlia a chiamare il 118. Prima del ricovero in ospedale, nel corso di interlocuzioni telefoniche con il compagno, la madre della bambina riscontrava delle lesioni al labbro della piccola che il compagno cercava di confusamente di giustificare attribuendole ad una caduta o ad un urto”.

L’autopsia poi ha permesso di accertare segni e lesioni riconducibili a violenza fisica e sessuale.

“Quanto pertanto riferito dal compagno della madre della piccola (che in qualche altra circostanza si è trovato da solo nella abitazione insieme alla bambina, mentre la madre era impegnata al lavoro) a giustificazione dell’infortunio è quindi risultato menzognero”, evidenzia ancora la nota.

“Gli esiti preliminari della consulenza medico legale unitamente agli accertamenti scrupolosaamente svolti dal Tenenza dei Carabinieri di Mariano Comense (che ha altresì ininterrottamente controllato il compagno della madre della vittima sin dal momento in cui sono emerse le prime incongruenze nel suo racconto, per le quali ha assunto la qualità di persona sottoposta ad indagini) inducono pertanto a ritenere che la piccola sia stata ripetutamente picchiata (verosimilmente non solo in occasione del pomeriggio di lunedì 11 gennaio, allorquando si trovava da sola con l’indagato, ma anche in precedenti circostanze), nonché violentata in una epoca prossima al tragico pomeriggio di lunedì 11 gennaio 2021”

Così l’uomo è stato arrestato per maltrattamenti, che hanno causato la morte, e violenza sessuale ai danni di un minore di meno di dieci anni.

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5 Commenti

  1. Ok lui è un criminale,e infatti nei tre gradi di giudizio ha avuto l’ ergastolo,ma la giovane madre oggettivamente sì è fidata, stavano insieme da poco lasciargli in custodia una bambina così piccola è una grossa responsabilità.
    Questa donna non si è accorta che stava con un balordo?
    Certamente di fondo c’è stata molta superficialità.

  2. La piccola era già stata picchiata..purtroppo certe madri non vedono abbastanza ,non capiscono abbastanza ..ci si può non accorgere di avere vicino un mostro???carcere a vita

  3. Bestia, all’inferno!
    Ma come si fa!!!!
    Povero Angelo! Carcere a vita e mai in isolamento, deve avere compagni di cella che gli facciano subire quanto ha combinato lui.

  4. Sono senza parole, lo dico a testa bassa e agghiacciata da quello che ho letto. Credo che quest’uomo andrebbe punito con il massimo della pena, io personalmente userei con questa bestia la pena capitale come si usa fare in certi stati americani.
    Però non so se riuscirei ad aspettare la legge, farei a modo mio! Dio mi perdonerebbe di sicuro!!! Ma spero che non perdoni lui! ?

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