“Stasera, alle 18.00 mia moglie tornava dal lavoro e un ragazzo straniero, all’angolo di via Mentana con via Ambrosoli, si è messo a urinare nell’aiuola del bar, costringendo mia moglie e un’altra malcapitata signora a spostarsi per non essere bagnate”. E’ questo uno dei passaggi di una lettera-denuncia inviata alla nostra redazione da un residente nel quartiere tra via Ambrosoli, via Mentana, via Magenta, piazza della Tessitrice e il parcheggio dell’Ippocastano. Una zona purtroppo al centro di una situazione di degrado sociale che persiste ormai da tempo.
“Abito qui da quattro anni – spiega ancora il residente – e ogni giorno che passa la situazione peggiora. Sembra sia terra di nessuno. Conosco molte persone che non ne possono più, come noi. Ormai le case sono un rifugio e una prigione insieme. Non so cosa aspetti l’amministrazione comunale a risolvere questi problemi. Tra spacciatori, musica ad alto volume fino a tardi e sbandati che fanno i propri bisogni dove capita, la situazione è insostenibile. Ogni volta che posso accompagno mia moglie e mia figlia che hanno paura di uscire da sole. Chiedo cortesemente di restare anonimo. Vi ringrazio per il prezioso lavoro che fate” la segnalazione si conclude con nome e cognome e un numero di telefono. Non resta che chiamare quel numero per cercare di andare a fondo nella questione. Il residente ci risponde subito e i suoi toni sono educati e pacati, ma fermi. Inutile cercare anche solo un velo di razzismo nella denuncia, anche quando parla di quei ragazzi, tra i 20 e i 30 anni che hanno preso possesso dell’area Ippocastano e dei giardini.
“Perdonate lo sfogo, ma non so più davvero a chi rivolgermi. Se succedesse qualcosa a mia moglie o mia figlia non so che tipo di reazione potrei avere e altri sono nella mia condizione – spiega – ho chiamato personalmente più volte la polizia locale, anche per segnalare il disturbo della quiete. Mi dicono che la zona è già “attenzionata” vorrei sapere cosa significhi e cosa si stia aspettando. Ho scritto anche al Comune, ormai un mese fa, ma nessuno mi ha mai risposto” dice sempre il residente.
“E’ chiaro che quei giovani che bivaccano qui sono abbandonati a loro stessi. Nei giardini di via Anzani c’è un bagno autopulente, ma evidentemente questi ragazzi non hanno neanche le monete per utilizzarlo, diamo loro dei gettoni, una tesserina. Impieghiamo il loro tempo in qualche modo. Davvero qui si rischiano anche episodi violenti, questi disperati lasciati in strada del resto non hanno nulla da perdere. Che si studi una soluzione decorosa per queste persone e di conseguenza anche per i residenti – chiede – Non può essere che ogni sera aiuole e giardini vengano usate come latrine, tra le auto ferme al semaforo e persone che camminano sui marciapiedi”.
“Ho scelto anni fa di abitare a Como e comprendo in pieno la politica dell’accoglienza, ma si deve anche gestire chi si accoglie – dice ancora – Così nessuno riesce più a vivere. Ora fa buio presto, devo accompagnare mia moglie e mia figlia ovunque. Hanno paura. Ogni weekend, poi, c’è un raduno all’Ippocastano con casse per la musica fino a tarda notte. Non si dorme più e guardi che noi viviamo a circa trecento metri in linea d’aria dal parcheggio. Interi condomini sono ostaggio di un gruppo di disperati. Nel campetto sportivo ci sono le reti di un cantiere del Comune per lo skatepark che non è mai partito. Degrado si aggiunge a degrado. Non è così che si tutela una città, i suoi cittadini e neanche si accolgono questi giovani stranieri” conclude amaro il residente.
Un commento
Ma voi non vivete a Como….la vera Como è dentro le MURA e per lo Sceriffo conta solo quella parte di città, il resto è solo il pretesto per attaccarlo, anche questo è sicuramente frutto di un machiavellico piano per minare la sua credibilità verso chi lo ha votato! Sono i soliti partiti che si sono coalizzati per offuscare la sua credibilità. Del resto “Lui” lavora 12 ore al giorno per il bene dei cittadini (solo quelli dentro le MURA però).
Pertanto, non lamentatevi, godetevi lo spettacolo (indecoroso) e restate buoni e zitti zitti!
Grazie Rapi!