Per tutto il mese di aprile 2023, per contrastare il fenomeno dello spaccio nei boschi e anche, precisano i Carabinieri “a seguito della crescente richiesta dei cittadini e degli amministratori locali in merito all’impossibilità di vivere gli spazi aperti offerti dalle aree boschive”, l’Arma ha impiegato sul campo personale degli Squadroni Cacciatori eliportati di Calabria, Sicilia, Puglia e Sardegna che, unitamente ai militari delle Stazioni Carabinieri di Appiano Gentile, Olgiate Comasco, Mozzate, Lomazzo, Inverigo, Lurate Caccivio, Faloppio e le unità cinofile del Nucleo Carabinieri di Casatenovo (LC). Così i militari hanno “rastrellato minuziosamente le folte aeree boschive riappropriandosi degli spazi fino ad oggi regno degli spacciatori”.
Spiegano ancora: “E’ stato un evento unico potersi avvalere dei Carabinieri Cacciatori che, altamente preparati per operare in zone impervie e boschive alla ricerca di latitanti, si sono perfettamente integrati con i Carabinieri delle Compagnie di Como e Cantù, realizzando una mappatura di tutte le aree interessate”. Inoltre, “con le autorità locali, è stata condivisa l’esigenza di programmare e sviluppare attività integrate e iniziative inerenti il monitoraggio da remoto di dette aree o almeno di gran parte di esse”.
Ecco il bilancio:
Dall’8 al 30 aprile 2023 |
Squadre Cacciatori: n. 34 Pattuglie territoriali: n. 35 Team cinofili: n. 6 |
Parco Pineta
Parco Lura Parco Sorgenti Lura |
Arrestati: 3 Denunciati: 0 |
BIVACCHI SMANTELLATI 18 |
Machete. n. 2
Coltelli: n. 2 Eroina gr. 40 Cocaina gr. 23 Hashish gr. 166 Sostanza da taglio gr. 15 Contanti € 2.832,50 Telefoni cellulari: n. 7 Tende canadesi: n. 3 Bilancino precisione: n 4 Materiale confezionamento Capi abbigliamento |
Concludono dall’Arma: “I servizi proseguiranno per tutto il mese di maggio con l’obiettivo di restituire alle comunità sempre più spazi comuni sino ad ora teatro della illegalità”.
Un commento
Ottimo lavoro, un po tardivo avendo lasciato che le attività di spaccio si potessero consolidare sul territorio negli anni.
Purtroppo però devo evidenziare che solo i disgraziati, l’ultimo anello della catena dello spaccio ne è stata colpita, i manovali reclutati dalla ciminalità organizzata tra i disperati che non avevano altra possibilità di soppravvivere. Appena i carabinieri se ne andranno lo spaccio tornerà come prima, se non più di prima, perchè gli organizzatori, i dirigenti dello spaccio non ne sono stai toccati, anche le perdite economiche minime e ampiamente previste dalla contabilità mafiosa.
Per contrastare lo spaccio il mirino deve essere alzato dai boschi ai colletti bianchi che organizzano e ri-investono i capitali in attività lecite, diventando manager di ex aziende in difficoltà acquistate per pochi euro e trasformate in lavatrici di denaro sporco.