La chiamano Bacomania ma in realtà è molto più del semplice divertimento di allevare in casa qualche baco da seta per mostrare ai bambini la sua metamorfosi o per ricordare con il nonno di quando, da bambino, si arrampicava sui gelsi per raccogliere foglie da portare alle migliaia di bigatt che la sua famiglia allevava in solaio.
Stamattina al Museo della Seta, infatti, è stato presentato un progetto articolato che, dietro il divertente hashtag #bacomania nasconde un’idea ambiziosa: riportare la gelsibachicoltura a Como.
A credere a questa idea, promossa dalla cooperativa sociale Tikvà, sono in tanti: Museo della Seta, Fondazione Volta, Ufficio Italiano Seta, il Filo d’Oro oltre a numerosi partner. Follia?
“La Cina può stare tranquilla – spiega Francesca Paini (consigliere del Museo della Seta e responsabile della Cooperativa Tikvà, capofila del progetto) – il nostro obiettivo è quello di salvare delle competenze e la memoria di gesti, vocaboli, usanze e attrezzi che rischiano di andare persi nel giro di pochi anni. E questo speriamo sia l’inizio di un tavolo di lavoro”.
Già l’anno scorso, l’iniziativa di allestire una lettiera di bachi presso il Museo coinvolgendo scuole (quasi un centinaio) e famiglie nel loro allevamento aveva funzionato come una sorta di riattivatore della memoria: ricordi, racconti e anche donazioni di strumenti magari dimenticati in qualche cantina hanno convinto gli organizzatori che la strada è quella giusta.
“La bachicoltura a Como non è mai morta del tutto – continua Paini – ma spesso è poco più di un hobby. Il nostro obiettivo, invece, è quello di ricostruirla come filiera economica a sostegno di economie fragili come cooperative sociali, ma anche imprese agricole. Un’economia di integrazione come è sempre stata qui da noi”.
Esperienze analoghe sono già presenti in diverse parti d’Italia: a livello industriale in Veneto (dove un’impresa orafa che utilizza la seta per i suoi gioielli ha scelto di iniziare una produzione a km zero coinvolgendo cooperative sociali) e a livello artigianale mentre in Calabria, nelle Marche e in Emilia.
Per far conoscere questa attività quasi dimenticata, ecco quindi un ricco calendario di appuntamenti che, dal 13 maggio al 9 giugno, propone incontri, conferenze, laboratori per bambini e, tra gli altri, un’ospite d’eccezione: Beatrice Carbone, ballerina della Scala, che si esibirà presso il Museo della Seta in occasione di un appuntamento declinato al femminile.
“Abbiamo coinvolto anche diversi ristoranti – aggiunge Massimiliano Tansini, presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi – che ogni settimana proporranno piatti a base di gelso nel
loro menù”.
“Questa iniziativa, inoltre, si inserisce nel calendario di eventi a sostegno della candidatura di Como a Città Creativa Unesco 2019 – ricorda Stefano Vitali, presidente dell’Ufficio Italiano della Seta e del Comitato promotore della candidatura comasca – La documentazione è stata inviata settimana scorsa e, a fine giugno, sapremo se Como rientrerà nella rosa delle candidate”.
“Spero che l’intera città venga coinvolta in questa candidatura – è l’auspicio della presidente del Museo della Seta Bianca Passera a conclusione dell’incontro – i modi sono tanti e gli appuntamenti che abbiamo presentato oggi sono un tassello importante”.
Di seguito il calendario delle iniziative.