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Beethoven trionfa sul Lago di Como con il genio di Christian Leotta e un repertorio che hanno osato solo i grandissimi: le date dei concerti

Le magiche note della musica di Beethoven tornano a suonare sul Lago di Como grazie al pianista di fama internazionale Christian Leotta, che prosegue la sua maratona prediletta – oltre 14 ore complessive di musica – dedicata alle Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, ciclo che ha presentato per la prima volta in Canada a Montréal nel 2002, eseguendolo ad oggi per ben ventidue volte in quattro continenti con grandissimo successo di pubblico e di critica.

Il 2025 è iniziato per Leotta nel migliore dei modi, con RAI 5 che ha trasmesso per la quinta volta il film del suo recital con ultime tre Sonate per pianoforte Op. 109, 110 e 111 di Beethoven.

In attesa di una imminente tournée in America Latina (nell’ambito della quale completerà l’esecuzione dei 5 Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven per il prestigioso Ciclo Sinfonico della “Sociedad Filarmonica de Lima”), il pianista lariano di fama mondiale Christian Leotta torna così protagonista di un evento unico, affrontando un repertorio con cui si sono cimentati solo un numero ristretto di grandi star del pianismo, ma senza presentare se non in casi sporadici il ciclo nella sua interezza. Leotta, invece, lo ha già fatto decine di volte. Ma ora il grande interprete propone questo capitolo fondamentale del repertorio del genio di Bonn con una novità assoluta, destinata a fare epoca sia da un punto di vista della storia del pianoforte, sia filologico.

La seconda parte di questo straordinario e inedito viaggio musicale, dopo il grande successo del recital inaugurale del tour nella Basilica di Sant’Abbondio a Como e delle successive tappe sul Lario e in Brianza, eventi che hanno visto la partecipazione di centinaia di spettatori che hanno calorosamente ringraziato il M° Leotta con standing ovation e diversi minuti di applausi, sarà venerdì 14 febbraio 2025, alle ore 18.30 a Cantù, nella Sala Convegni G. Zampese, in Corso Unità d’Italia, 11.

Ludwig van Beethoven è una delle icone universali della musica, simbolo insieme a pochi altri del genio assoluto. Sono oltre vent’anni che Leotta si cimenta praticamente con la totalità della sua monumentale e sconfinata opera per tastiera. Mai però prima d’ora un pianista aveva avuto l’idea di eseguire un ciclo dedicato all’integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven che includesse sia le Sonate pubblicate con un numero d’opera, sia le Sonate pubblicate senza un numero d’opera, sia le Sonate “postume”, sia le Sonatine. Il numero totale delle “Sonate” di Beethoven individuato da Leotta sale così dalle tradizionali 32 a 39 brani, di cui l’interprete propone anche una nuova catalogazione compilata seguendo il loro ordine cronologico di composizione. Il tutto in prima assoluta in un ciclo di 12 concerti, 6 nel 2024 e 6 nel 2025, che tocca diverse località del territorio lariano.

Assolutamente innovativo dal punto di vista musicologico, il progetto di Christian Leotta è originale anche nella sua dimensione territoriale. Presenta infatti in numerose località composizioni universalmente celebri e simboli del genio beethoveniano abbinate a sue opere di rarissimo ascolto, rendendo così per la prima volta accessibile in forma completa (i concerti sono tutti a ingresso gratuito), anche per un pubblico che non è solito frequentare le sale da concerto, uno dei corpus musicali più importanti e profondi di tutta la storia della musica: un evento culturale da fare invidia alle più importanti capitali internazionali della musica.

I Comuni che ospitano la “Parte II 2025” della tournée sono Albavilla, Cantù, Limido Comasco, Mariano Comense, Nesso e Torno.

In ogni concerto verrà eseguita da Christian Leotta almeno una delle sette Sonate non incluse nel tradizionale e noto catalogo delle “32”.

La tournée è organizzata dall’Associazione Melos con il sostegno della BCC di Cantù, il contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, il contributo e la collaborazione dei Comuni di Albavilla, Cantù, Limido Comasco, Mariano Comense, Nesso e Torno.

Se è vero, come è vero, che la musica unisce e che la cooperazione rafforza ogni tipo di unione – afferma il Presidente della BCC di Cantù Angelo Porro – possiamo dire che la nostra BCC – Banca di Credito Cooperativo – sostenendo questo impegnativo progetto del Maestro Christian Leotta, realizza appieno uno degli scopi fissati dall’articolo 2 dello Statuto sociale, cioè “perseguire il miglioramento delle condizioni morali e culturali” delle Comunità nelle quali opera”.

È per Cantù una grande gioia e un profondo motivo di orgoglio accogliere nuovamente il Maestro Christian Leotta, artista che con il suo talento ha calcato i palcoscenici più

prestigiosi del mondo – dice il Sindaco di Cantù Alice Galbiati in merito al concerto inaugurale della seconda parte della tournée – Questa serata ci offre un’opportunità davvero unica: ascoltare, oltre le celebri 32 Sonate di Beethoven, anche le sette Sonate non numerate, opere di rara esecuzione che ci permettono di scoprire un aspetto meno conosciuto del genio creativo di Beethoven. Un programma così completo rappresenta un’occasione irripetibile per avvicinarsi in modo più profondo alla visione di uno dei più grandi compositori della storia. Grazie al talento del Maestro Leotta, ci avventureremo in un viaggio profondo nell’animo umano. Le Sonate di Beethoven raccontano le ombre della disperazione e la gioia più luminosa, la resilienza di fronte alle avversità e l’aspirazione verso qualcosa di più alto. Rappresentano la perfezione formale trasformata in straordinaria capacità evocativa, un linguaggio che attraversa i secoli e parla di speranza, emozione e bellezza. Al Maestro Leotta va la nostra più sincera gratitudine per il contributo che offre alla cultura e alla nostra comunità. Auguro a tutti voi una serata ricca di emozioni, con la musica che ci unisce e ci ricorda quanto sia potente il linguaggio dell’arte”.

PROGRAMMA TOUR “PARTE II 2025”

Recital I
Venerdì 14 febbraio 2025, ore 18.30
Cantù, Sala G. Zampese, Corso Unità d’Italia, 11

Ingresso gratuito con prenotazione registrandosi al seguente link:
https://www.cracantu.it/questionari/default.asp?i_menuID=75506


Programma:
Sonata per pianoforte L 14 in Do maggiore (WoO 51 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 9 (ex n. 4) in Mi bemolle maggiore, Op. 7
Sonata per pianoforte L 4 in Fa maggiore (WoO 50 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 30 (ex n. 23) in Fa minore, Op. 57 “Appassionata”

Recital II
Venerdì 28 febbraio 2025, ore 18:30
Albavilla, Cine-Teatro della Rosa, Via Patrizi 6

Ingresso gratuito con prenotazione registrandosi al seguente link:
https://forms.gle/ZSXr3FoKaSLmhn7EA
Info e prenotazioni:
031/3354353

Programma:
Sonata per pianoforte L 22 (ex n. 15) in Re maggiore, Op. 28 “Pastorale”
Sonata per pianoforte L 31 (ex n. 24) in Fa diesis maggiore, Op. 78
Sonata per pianoforte L 2 in Fa minore (WoO 47 n. 2 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 27 (ex n. 21) in Do maggiore, Op. 53 “Waldstein”

Recital III
Sabato 22 marzo 2024, ore 21:00
Nesso, Salone Oratorio Parrocchiale, via Pietro Binda
Ingresso gratuito con prenotazione
Info e prenotazioni: info@comune.nesso.co.it

Programma:
Sonata per pianoforte L 6 (ex n. 2) in La maggiore, Op. 2 n. 2
Sonata per pianoforte L 16 (ex n. 9) in Mi maggiore, Op. 14 n. 1
Sonata per pianoforte L 3 in Re maggiore (WoO 47 n. 3 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 21 (ex n. 14) in Do diesis minore, Op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna”

Recital IV
Sabato 12 aprile 2024, ore 21:00
Torno, Chiesa di S Giovanni, Via Vittorio Veneto 8

Ingresso gratuito senza prenotazione
Info: info@comune.torno.co.it, Tel. 328/1516345

Programma:
Sonata per pianoforte L 14 in Do maggiore (WoO 51 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 11 (ex n. 5) in Do minore, Op. 10 n. 1

Sonata per pianoforte L 20 (ex n. 13) in Mi maggiore, Op. 27 n. 1
Sonata per pianoforte L 34 (ex n. 27) in Mi minore, Op. 90

Sonata per pianoforte L 35 (ex n. 28) in La maggiore, Op. 101

Recital V
Venerdì 2 maggio 2025, ore 21:00
Limido Comasco, Chiesa di S. Abbondio

Ingresso gratuito con prenotazione
Info e prenotazioni: info@comune.limidocomasco.co.it

Programma:
Sonata per pianoforte L 8 (ex n. 20) in Sol maggiore, Op. 49 n. 2
Sonata per pianoforte L 23 (ex n. 16) in Sol maggiore, Op. 31 n. 1
Sonata per pianoforte L 18 (ex n. 11) in Si bemolle maggiore, Op. 22
Sonata per pianoforte L 33 (ex n. 26) in Mi bemolle maggiore, Op. 81a “Gli Addii”

Recital VI
Giovedì 22 maggio 2025, ore 21:00
Mariano Comense, Villa Sormani, Via Palestro 2

Ingresso gratuito con prenotazione
Info e prenotazioni: tel. 031/757268 – Email: manifestazioni@comune.mariano-comense.co.it

Programma:
Sonata per pianoforte L 14 in Do maggiore (WoO 51 del catalogo Kinsky-Halm)
Sonata per pianoforte L 19 (ex n. 12) in La bemolle maggiore, Op. 26
Sonata per pianoforte 12 (ex n. 6) in Fa maggiore, Op. 10 n. 2
Sonata per pianoforte L 24 (ex n. 17) in Re minore, Op. 31 n. 2 “La Tempesta”

IL PRIMO CONCERTO

Cantù, venerdì 14 febbraio 2025, ore 18.30
Sala G. Zampese, Via G. Carcano 13

Ingresso gratuito registrandosi al seguente link:
https://www.cracantu.it/questionari/default.asp?i_menuID=75506


Programma:

Sonata per pianoforte L 14 in Do maggiore (WoO 51 del catalogo Kinsky-Halm)
Titolo edizione originale:
“Sonate pour le Pianoforte”


Sonata per pianoforte L 9 (ex n. 4) in Mi bemolle maggiore, Op. 7

Titolo edizione originale: “Grande Sonate pour le Clavecin ou Piano-Forte”

Intervallo

Sonata per pianoforte L 4 in Fa maggiore (WoO 50 del catalogo Kinsky-Halm)
Titolo edizione originale:
“Sonatensatz und Allegretto”

Sonata per pianoforte L 30 (ex n. 23) in Fa minore, op. 57 “Appassionata”
Titolo edizione originale:
“LIVme Sonate composé pour le Pianoforte”

LA PAROLA AL MAESTRO

Sonata per pianoforte in Do maggiore L 14 (WoO 51), “Sonate pour le Pianoforte”

Pubblicata postuma nel 1830 con il titolo di “Sonate pour le Pianoforte” dall’editore Dunst di Francoforte sul Meno, questa Sonata in due tempi rappresenta certamente l’opera di Beethoven concepita in tale forma che più a torto è stata esclusa dal catalogo “ufficiale” delle Sonate per pianoforte, venendo così “dimenticata”, ingiustamente, anche dagli interpreti beethoveniani più coscienti. Se infatti ciascuna delle 32 Sonate costituisce un “unicum” a sé, rappresentando oltre che un opera d’arte nuova e mai ripetitiva di soluzioni precedentemente utilizzate anche un’occasione per sperimentare nuove possibilità formali ed espressive, la Sonata in Do maggiore L 14 è certamente quell’opera dove Beethoven ha utilizzato più che in qualsiasi altra Sonata per pianoforte l’arpeggio come suo elemento strutturale principale, riproponendo tale scelta compositiva anche nel secondo movimento di questo incantevole brano. Come avvenuto per la Sonata L 4 (WoO 50), anche in questo caso il manoscritto non riporta alcun titolo; non vi è tuttavia alcun dubbio che si tratti di una Sonata a tutti gli effetti. Dedicata ad Eleonore von Breuning, moglie dell’amico fraterno Gerhard Wegeler (a sua volta dedicatario della Sonata L 4, WoO 50), si ritiene che quest’opera possa essere stata in origine concepita per orfica, anziché per pianoforte. In una lettera del 23 dicembre del 1827 (quindi dopo la morte di Beethoven) Gerhard Wegeler scriveva ad Anton Schindler di “due piccoli pezzi per orfica che Beethoven ha composto per mia moglie”, riferendosi a questa Sonata. L’orfica era uno strumento a tastiera di modeste dimensioni, una sorta di pianoforte portatile, la cui tastiera aveva un’estensione massima di sole quattro ottave. L’utilizzo di numerosi arpeggi in entrambe le mani di estensione limitata all’ottava o poco più quale elemento strutturale ed espressivo principale di questa Sonata, contribuirebbe a mio avviso a validare tale ipotesi, non potendo l’orfica contare né sulla potenza di suono (le dinamiche principali utilizzate sono qui infatti il “piano” e il “pianissimo”), né su un’ampia estensione della tastiera. Il primo tempo, un Allegro, apre questa Sonata con una serie di arpeggi che si alternano in moto contrario in entrambe le mani, introdotti da trilli alla mano destra, creando un’atmosfera di tranquillità, successivamente ritrovata anche nel secondo tema, anch’esso costruito su di una figura melodica alla mano sinistra riconducibile ancora una volta ad un arpeggio. Ma il vero centro espressivo della Sonata è sicuramente lo splendido Adagio che segue, fra i movimenti più belli di tutte le Sonate per pianoforte di Beethoven. Ad un primo tema melodico marcato “dolce”, segue un misterioso e teso secondo tema in tonalità minore, che presenta nuovamente una serie di arpeggi alla mano destra, elemento strutturale ed espressivo principale di tutta la Sonata, riproposto nuovamente nella successiva “codetta” che ci condurrà alla ripresa del tema principale di questo splendido movimento per troppo tempo dimenticato.

Sonata per pianoforte L 9 (ex n. 4) in Mi bemolle maggiore, Op. 7, “Grande Sonate pour le Clavecin ou Piano-Forte”

Scritta a cavallo fra il 1796 e il 1797, la Sonata Op. 7 è la prima “Grande Sonata” del catalogo beethoveniano, cui faranno seguito altre sei Sonate che verranno pubblicate con tale appellativo: la Sonata Op. 13, la Sonata Op. 22, la Sonata Op. 26, la Sonata Op. 28, la Sonata Op. 53 e la Sonata Op. 106. Per dimensioni seconda soltanto alla monumentale “Hammerklavier”, l’Op. 7 rappresenta un ulteriore passo avanti rispetto alle precedenti Sonate dell’Op. 2 (senza contare, naturalmente, anche la Sonata L 4 WoO 50 “Sonatensatz und Allegretto”, la Sonata L 8, ex n. 20, Op. 49 n. 2 e le tre Sonate L 1, L 2 ed L3 WoO 47, che la precedono). Il primo movimento, un “Allegro molto e con brio” dal carattere solare, è molto ambizioso da un punto di vista esecutivo. Scritto seguendo il classico schema della forma-sonata, presenta una “coda” conclusiva molto sviluppata. L’ampiezza dell’esposizione è compensata da uno sviluppo di dimensioni più contenute. Notevoli le nuove soluzioni timbriche e pianistiche qui sperimentate per la prima da Beethoven, grazie all’utilizzo di rapidi passaggi di ottave spezzate, di ottave legate da eseguire in “pianissimo”, di rapidissime scale e di ampi salti. Il secondo movimento, uno splendido “Largo, con gran espressione” è scritto in forma ternaria “A-B-A” e presenta straordinari contrasti dinamici (dal “pianissimo” al “fortissimo”), come pure di tocco (dal “legato” allo “staccato”). Fantastica la coda conclusiva. Il terzo movimento è marcato “Allegro” e, anche se non esplicitamente scritto, è naturalmente un “Minuetto” con relativo “Trio”. La scrittura polifonica del Minuetto è in contrasto con quella del Trio, assai virtuosistica a condotta essenzialmente a due voci. Il successivo “Rondo” reca l’indicazione agogica di “Poco Allegretto e grazioso”. Il tema principale, assai amabile, è in forte contrasto con la sezione centrale del movimento, in tonalità minore con ampi passaggi virtuosisti di arpeggi e accordi staccati in fortissimo. Una coda conclusiva, che fonde mirabilmente il tema principale del Rondo con la contrastante sezione centrale, concluderà in punta di piedi in “pianissimo” questa straordinaria Sonata, senza dubbio fra le opere più importanti di tutto il catalogo beethoveniano.

Seconda Parte:

Sonata per pianoforte in Fa maggiore l 4 (WoO 50) “Sonatensatz und Allegretto”

Composta fra il 1790 e il 1792, questa incantevole Sonata rappresenta una delle ultime composizioni di Beethoven scritte a Bonn prima della sua partenza per Vienna, avvenuta nel 1792, città nella quale rimase tutta la vita. Assieme alla Sonata WoO 51, si tratta di una delle due uniche Sonate “postume” di Beethoven; sono presenti due differenti edizioni originali: una dell’editore Henle a Monaco di Baviera e a Duisburg del 1950 (recante il titolo di “Sonatensatz und Allegretto”) e una dell’editore Pelikan di Zurigo del 1949 (pubblicata sempre con tale titolo). Il manoscritto non reca né un titolo che ne specifichi la forma, né l’autografo di Beethoven; tuttavia, non è mai stato sollevato alcun dubbio sulla sua autenticità; l’opera è certamente riconducibile al ben noto schema della forma-sonata. La Sonata L 4 è dedicata a uno dei migliori amici del compositore, il medico Franz Gerhard Wegeler, marito di Eleonore von Breuning, conosciuta anch’essa da Beethoven sin dall’infanzia. Quest’opera rappresenta una vera e propria “miniatura” della forma-sonata, sintetizzando mirabilmente in poche misure tutti i suoi elementi formali essenziali. Con una durata complessiva inferiore ai tre minuti, si tratta in assoluto della più breve delle 39 Sonate. Interessante notare che la quasi totalità del primo tempo rechi le diteggiature originali dello stesso Beethoven (nessun’altra Sonata riporterà una diteggiatura così completa). L’opera non era evidentemente destinata alla pubblicazione, ma costituiva un omaggio personale all’amico fraterno Wegeler. Mi piace immaginare questa Sonata come una conversazione intima fra amici “paritetici”, venendo così a conoscere un Beethoven più disteso e spensierato che nella maggior parte delle sue composizioni. Il primo movimento (non recante alcuna indicazione agogica) apre amabilmente con un tema melodico e solare, accompagnato da un semplicissimo “basso albertino” alla mano sinistra. Il secondo tempo, un Allegretto di sole ventisei misure, differentemente dal primo tempo mostra alla mano destra una scrittura polifonica a due voci mantenuta dall’inizio sino alla fine, confermando il clima dolce e melodico del precedente movimento. Contrariamente alla Sonata Op. 49 n. 2, ritengo che la genesi di questa Sonata non sia stata di natura espressamente pedagogica: trovare il giusto equilibrio fra le due voci della mano destra nel secondo tempo, è infatti tecnicamente impresa tutt’altro che semplice.


Sonata per pianoforte L 30 (ex n. 23) in Fa minore, Op. 57 “Appassionata”

Scritta fra il 1804 e la prima metà del 1806, la Sonata Op. 57 rappresenta assieme alla Quinta Sinfonia l’archetipo dello stile eroico di Beethoven. Il titolo “Appassionata”, con il quale tutti identificano l’Op. 57, non è di Beethoven, essendole stato conferito dall’editore Cranz solo nel 1838 (quindi ben undici anni dopo la morte del compositore), ed è peraltro apparso su una versione per pianoforte a quattro mani dell’opera. L’Op. 57 è stata per molto tempo la Sonata preferita di Beethoven. Il primo movimento, dal carattere tragico più che appassionato, è un “Allegro assai” scritto nel non comune tempo di dodici ottavi. Il primo tema, misterioso e in “pianissimo” è presto sconvolto da una serie di accordi in fortissimo, che irrompono su tutta la tastiera. È la prima volta che Beethoven prescrive contrasti così straordinari nelle sue Sonate in modo così ravvicinato, raggiungendo una potenza drammatica ed espressiva mai viste prima d’ora. L’esposizione è così sviluppata che Beethoven non ne prevede la consueta ripetizione, passando direttamente allo sviluppo, anch’esso di ampie proporzioni e di straordinaria potenza drammatica. La successiva ripresa ci condurrà a una coda marcata “Più Allegro”, che dopo una serie di accordi alternati fra le due mani in fortissimo farà dissolvere questo straordinario movimento in un accordo di sole tre note marcato “più che pianissimo” (ppp) un’indicazione dinamica di rarissimo utilizzo nelle Sonate per pianoforte di Beethoven. Il secondo movimento ci porta dalla tonalità d’impianto della Sonata di Fa minore a un luminoso Re bemolle maggiore. Si tratta di un “Andante con moto” scritto in forma di tema con variazioni, anche se non vi è alcuna menzione di ciò sullo spartito. L’indicazione iniziale di “piano e dolce” ci conduce immediatamente in un atmosfera di grande tranquillità e tenerezza, in grande contrasto con la tragicità del primo tempo. Ognuna delle variazioni presenta il tema in un registro superiore ed è più rapida da un punto di vista ritmico della precedente. L’ultima di esse ci riconduce al registro e al ritmo iniziali. Tutto ciò è presto interrotto bruscamente da un accordo di settimana diminuita, ripetuto eccezionalmente per ben dodici volte e in fortissimo, che apre improvvisamente l’ultimo movimento, un “Allegro ma non troppo” nella tonalità d’impianto della Sonata di Fa minore. Si tratta in massima parte di uno straordinario moto perpetuo, di grande potenza espressiva, che ci riporterà nell’atmosfera tragica del primo movimento. Scritto in forma-sonata con elementi di Rondò, Beethoven ne prescrive per la prima volta la ripetizione dello sviluppo e della ripresa, senza richiederne quella dell’esposizione. Un’ampia coda, marcata “Presto” concluderà questa magnifica opera, considerata da tutti come uno dei massimi capolavori di tutta la storia della musica.

Christian Leotta

I programmi dei concerti riportano sia la nuova numerazione delle 39 Sonate proposta da Christian Leotta (preceduta dalla lettera “L”, ovvero l’iniziale del suo cognome) sia, fra parentesi, quella precedente riferita al catalogo delle 32 Sonate, se in esso incluse.

CHRISTIAN LEOTTA

Christian Leotta è stato definito dalla leggendaria Rosalyn Tureck come “uno straordinario talento con una meravigliosa musicalità innata” e il grande Karl Ulrich Schnabel ha di lui scritto: “Christian Leotta ha preso lezioni da me per alcuni anni. Il suo rispetto delle indicazioni dei compositori Classici e Romantici è perfetto e notevole è la loro comprensione”.


Esibitosi in più di cinquanta Paesi nei cinque continenti, Christian Leotta è stato solista con le maggiori orchestre, quali i “Münchner Philharmoniker”, i “Wiener Kammerorchester”, l’“Orchestra Nazionale Sinfonica della RAI”, l’“Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi”, suonando in prestigiose sale concertistiche, come la Philharmonie del Gasteig di Monaco di Baviera, la Konzerthaus di Vienna, la Tonhalle di Zurigo, la Sala Verdi e l’Auditorium di Milano, la Salle Claude-Champagne di Montreal, la Sala Grande del Teatro Bunka Kaikan e la Musashino Civic Cultural Hall di Tokyo, la Xinghai Concert Hall di Canton.

Fra i più apprezzati interpreti del repertorio classico e romantico della sua generazione, Christian Leotta si è imposto sulla scena concertistica internazionale nel 2002, quando, all’età di soli 22 anni ha eseguito a Montreal l’integrale delle 32 sonate per pianoforte di Beethoven. Christian Leotta è stato da allora protagonista di ben ventidue esecuzioni delle 32 sonate di Beethoven, interpretandole in importanti capitali musicali internazionali quali Madrid, Montreal, Vancouver, Ville de Québec, Kyoto, Città del Messico, Guadalajara, Venezia, Como, Bergamo, Lima, Bangkok e Rio de Janeiro; nell’aprile del 2004 il Presidente della Repubblica italiana, On. Carlo Azeglio Ciampi, lo ha insignito con una Medaglia per le sue interpretazioni delle 32 sonate nel mondo.

Grazie allo straordinario successo di pubblico e di critica delle sue esecuzioni di Beethoven, Christian Leotta firma nel 2007 un contratto in esclusiva con la casa discografica canadese Atma Classique per la registrazione dell’integrale delle 32 sonate per pianoforte, pubblicata in una serie di cinque doppi album dal 2008 al 2014.

La stampa specializzata internazionale ha descritto Christian Leotta come “uno dei più importanti interpreti di Beethoven del nostro tempo” (Pizzicato, Lussemburgo), definendo la sua registrazione dell’integrale delle 32 sonate come “un importantissimo contributo agli altri cicli finora disponibili” (Fanfare, Stati Uniti d’America); la nota rivista tedesca Rondo ha aggiunto: “questa integrale rivela un interprete di Beethoven che molto difficilmente potrà essere eguagliato da qualsiasi altro pianista della sua generazione” e, a

coronamento dello straordinario successo del ciclo delle 32 sonate inciso per Atma Classique, Bryce Morrison ha scritto su Gramophone: “Il Volume V della serie di cinque

doppi album completa il ciclo delle 32 sonate di Beethoven registrato da Christian Leotta. A breve avrà terminato la quindicesima performance delle sonate in pubblico; e nonostante una discografia ferocemente competitiva, la sua devozione per questa grande impresa risplende grazie alla sua eccezionale musicalità”.

Le interpretazioni di Christian Leotta sono state inoltre apprezzate per “la sua tecnica prodigiosa, usata per esprimere al meglio la poesia della musica di Beethoven” (The Whole Note, Toronto), per “la sua capacità di sorprendere davvero l’ascoltatore in momenti inaspettati” (All Music Guide, Stati Uniti d’America), descrivendolo come “un pianista di altissimo livello: tecnico, musicale ed interpretativo tutti insieme” (La Presse, Montreal).


Nel 2016 Atma Classique ha pubblicato la sua registrazione delle “Variazioni Diabelli”, riscuotendo subito grandi elogi sulla stampa internazionale. La rivista lussemburghese Pizzicato ha scritto: “L’interpretazione di Christian Leotta delle Variazioni Diabelli di Beethoven deve essere annoverata fra le migliori esecuzioni disponibili su disco” e, su American Record Guide, Alain Becker ha aggiunto: “visto che tutto ha contribuito a far diventare questa registrazione di Christian Leotta una delle mie preferite, citerò i miei altri interpreti di riferimento: Anderzewsky, Brendel, Demidenko, Kovacevich, Pollini, Schnabel e Serkin”.

Primo pianista italiano ad avere in repertorio l’integrale delle Sonate per pianoforte sia di Beethoven, sia di Schubert, Christian Leotta ha eseguito nel 2018 all’Alti Hall di Kyoto in Giappone un ciclo di sette recital interamente dedicati a Franz Schubert, presentando in tale occasione la più completa serie di programmi schubertiani mai eseguiti da un pianista. La sua interpretazione delle Sonate, della Fantasia Wanderer, dei Moments Musicaux, degli Impromptus D 899 e D 935, delle Variazioni D 576, dell’Allegretto D 915 e dei Drei Klavierstücke, ha riscosso uno straordinario successo di pubblico e di critica e, a coronamento di questa nuova eccezionale impresa musicale, il noto critico Takayoshi Nakamura ha scritto su Ongaku No Tomo, la principale rivista di musica classica giapponese: “conoscendo molto bene il pianismo di Christian Leotta, ero certo che avrebbe prodotto un suono bellissimo, e questo ha donato così tanto già di per sé alla musica di Franz Schubert. Christian Leotta è stato inoltre in grado di creare un mondo lirico e drammatico che, grazie alle sue meravigliose sonorità, ha fatto credere al pubblico che la musica da lui prodotta provenisse dal paradiso… Specialmente la Sonata D 960, eseguita nell’ultimo concerto, è stata al di là di qualsiasi descrizione”.


Ha riscosso grande successo su Rai 5 il film del recital di Christian Leotta con in programma le ultime tre Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, trasmesso già cinque volte, due delle quali in prima serata, e disponibile su RaiPlay.


Impegni di rilievo della corrente stagione includono concerti in Italia, Europa e America Latina, l’esecuzione del ciclo dei cinque Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven per il “Ciclo Sinfonico” della “Sociedad Filarmonica de Lima” e, in particolare, l’esecuzione del primo ciclo di concerti che include tutte le 39 Sonate per pianoforte scritte da Beethoven, presentato in un tour di 12 concerti sul Lago di Como e in Brianza.

Sito web ufficiale: www.christianelotta.com

Press kit: http://www.christianleotta.com/PressKit.pdf?a=21

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