Respirate a pieni polmoni: soffia aria buona in città. Roba fresca che porta via la polvere, pulisce le stanze del potere, rinvigorisce membra stanche.
Nel giro di un anno il Circolo Olmo è cresciuto, oggi sono 60 gli iscritti, ha lavorato, proposto. Una forza dolce che sta dando ottime lezioni di stile e contenuto. Senza proclami ma con ottime idee, tutte diventate realtà, peraltro altamente simboliche.
Il tre giugno del 2017 il primo grande evento: la proiezione di Luci della città di Chaplin – con accompagnamento musicale dal vivo – di fronte al Politeama. Grandi numeri, ottimo successo.
Perché? Per stesse ragioni per cui l’evento sarà replicato quest’anno (The Cameraman di Buster Keaton, 9 giugno a partire dalle 20 circa, sempre con musica dal vivo): “Vogliamo sollecitare la città – spiega Fiammetta Grieco responsabile dell’evento insieme con Thomas Ganzetti – perché la struttura torni alla sua antica meraviglia, noi possiamo fare poco ma pensiamo che attraverso un momento culturale si possa dare respiro e voglia perché i comaschi ricordino il loro cineteatro”.
Spiace smentirli ma non è vero che questi Under 30 possono “fare poco”, da soli fanno più di quanto sopralluoghi, progetti faraonici, dichiarazioni d’intenti dibattiti narcotici abbiano fatto negli ultimi 15 anni. “A Como il cinema è ancora qui, senza voce” scrissero su un grande telone il giorno della proiezione. La voce degli Olmini si sente forte, pulita e chiara fra le, troppo spesso sonnolenti e timorose e antiche mura cittadine
Tra cineforum al Chiostrino Sant’Eufemia, cene in cui incontrano protagonisti della vita cittadina i ragazzi di Olmo hanno anche dato il via al progetto “Non di sole briciole”:
Colpi di spazzola e taglio alla moda: parrucchieri solidali per senzatetto e migranti
Altro insegnamento gentile, altro segnale di pensiero, attenzione volontà di comprensione dell’altro, dei nuovi fenomeni sociali. Insomma, bravi, bene, ce n’era bisogno.