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Como, al Teatro Sociale inizia l’era Meyer: “Basta passato, guardiamo al futuro”. Minghetti svela: “Ecco come gli ho chiesto di diventare presidente”

Una carriera vissuta sempre ai vertici. Un curriculum scandito da incarichi di assoluto prestigio in grandi città e dietro palchi importanti. Dominique Meyer, da pochi giorni nominato presidente del Teatro Sociale di Como (Aslico), porta con sé in riva al lago un’incredibile conoscenza del mondo teatrale e culturale e uno sconfinato insieme di conoscenze e relazioni coltivate negli anni che saranno ora messe a disposizione della città di Como e del suo teatro. Prima di approdare al Sociale, come noto, ha ricoperto per 5 anni – dal 2020 al 2025 – l’incarico di Sovrintendente e direttore artistico del teatro alla Scala di Milano. E prima della Scala, ha avuto incarichi di direzione alla Staatsoper di Vienna, al Théâtre des Champs-Élysées e all’Opéra National di Parigi, oltre che all’Opera di Losanna, dove dalla scorsa estate è direttore esecutivo dell’Orchestra da Camera cittadina. È anche stato consigliere in seno al governo francese.

Grande, dunque, l’orgoglio del Teatro Sociale per essere riusciti a portarlo in città dopo l’esperienza meneghina. “Mi sento onorato per questa nomina – ci racconta il presidente Dominique Meyer – sono molto felice di lavorare con Barbara Minghetti, Giovanni Vegeto e tutta la squadra che conosco da anni e che apprezzo molto per le loro qualità professionali e umane”. Adesso dunque inizierà un nuovo percorso che necessiterà “innanzitutto di una prima fase in cui ci dovremo conoscere meglio con il Consiglio di amministrazione”, spiega Meyer che, sebbene da 30 anni prenda parte alla Commissione del Concorso Internazionale AsLiCo per giovani cantanti lirici, che ha presieduto negli ultimi 11 anni, spiega come “ora ci si dovrà confrontare anche su altri temi importanti per il Sociale. E non vedo l’ora di cominciare”.

E lo sguardo è rivolto sempre di più verso il futuro. “Decisivo guardare oltre, allargare sempre di più l’orizzonte. Uno dei mali del nostro settore, infatti, è quello di essere sempre più affascinati dal passato e di volerci riferire a quanto c’è stato, con maggior trasporto. Si vorrebbero sempre rivivere le emozioni di un tempo – spiega Meyer – Ma è un errore. Bisogna invece puntare al futuro, alle nuove generazioni. E su questo fronte condivido pienamente l’orientamento del Sociale nel sostenere i giovani artisti, la politica di inclusione sociale e di accesso alla cultura, in particolare per quanto riguarda i bambini. Fondamentale osservare e studiare quello che si potrà sviluppare davanti a noi”. E proprio il lavoro sui più piccoli “trovo che sia fondamentale e arricchente. Meraviglioso poi veder nascere nuovi interpreti, nuovi cantanti. E l’interesse dei più giovani in tal senso è fortissimo. Ci sono sempre più aspiranti cantanti e nuove generazioni in crescita – racconta Meyer – Ragazzi in arrivo da tutto il mondo. Tantissimi quelli cresciuti artisticamente e provenienti da Cina, Corea e Sud Africa. Sempre presenti nei concorsi internazionali, sempre pronti a muoversi per studiare e sempre più attratti dall’Italia”.

Ecco allora uno degli obiettivi. “Spero di potere dare indietro, grazie alla mia esperienza, una buona parte di quello che mi ha regalato il mio mestiere in quasi trentacinque anni di attività. Mi impegnerò nello sviluppo del Teatro e nella ricerca di risorse e soggetti privati interessati a fare cultura e a condividere i valori fondanti che sono alla base della missione del Teatro Sociale. E per fare ciò utilizzerò tutte le capacità acquisite nel corso del tempo e le relazioni costruite”, aggiunge Meyer. Adesso dunque il rapporto con Como sarà ancora più stretto e “sarò in città tutte le volte che sarà necessario. In ogni caso, oggi, con le nuove tecnologie a disposizione saremo sempre in contatto con il Sociale, la mia nuova casa”. Infine, salutandoci il neoeletto presidente Meyer racconta un aneddoto legato al suo legame con la città di Como, nato parecchi anni fa e sempre connesso al teatro. “Ricordo bene la prima volta in cui arrivai a Como. Ero decisamente molto più giovane e arrivai in Italia per andare ad assistere a uno spettacolo alla Scala di Milano. Ma siccome a Milano gli alberghi erano troppo cari, decisi di venire qui in città dove trovai un posto per dormire vicino alla stazione. Ora rieccoci qui a Como tutti insieme per questo nuovo e prestigioso incarico per il quale ringrazio Barbara Minghetti e Aslico”.

LA GIOIA DI BARBARA MINGHETTI

Orgoglio e una gioia profonda sono i sentimenti che animano Barbara Minghetti, nel commentare la fresca nomina di Dominique Meyer alla carica di presidente del Teatro Sociale di Como (Aslico). Un nome di assoluto prestigio e valore internazionale che era ben noto in città – e d’ora in poi lo sarà ancora di più – visto che, oltre a essere stato dal 2020 al 2025 Sovrintendente e direttore artistico del teatro alla Scala, da decenni è parte della Commissione Aslico del concorso internazionale per giovani cantanti lirici. Frequenti, dunque, le sue presenze in riva al lago e il suo interessamento nelle attività del Teatro Sociale di Como. Ecco cosa ci ha raccontato Barbara Minghetti ripercorrendo le tappe che hanno portato alla nomina di Meyer: “Come noto Dominique da anni è un punto di riferimento nel concorso per giovani cantanti lirici. La nostra è dunque una lunga conoscenza fatta di rispetto e coinvolgimento reciproco. E così il suo arrivo da noi mi ha riempita di entusiasmo e orgoglio. Orgoglio innanzitutto perché, dopo i grandi teatri in cui ha prestato la sua opera fondamentale, basta ricordare la Scala di Milano, difficilmente sarebbe andato in un teatro più piccolo e dunque il fatto che invece abbia accettato la nostra idea entrando a far parte del futuro del Teatro Sociale è fonte di gioia”.

Ma come si è poi in concretamente arrivati alla proposta? A spiegarlo sempre Barbara Minghetti che racconta anche un curioso aneddoto. “Ovviamente sapevo che stava per arrivare al termine della sua esperienza alla Scala e un giorno lo andai a trovare a Milano. Volevo parlargli e chiedergli se, visto che avrebbe avuto più tempo libero, aveva voglia di entrare nella commissione artistica. Stavamo così parlando quando a un tratto, senza sapere bene come mi è venuta fuori, gli ho chiesto, sorprendendo anche me stessa, cosa ne pensasse invece di diventare presidente. Lui si è alzato all’improvviso, mi ha abbracciata e semplicemente ha detto” Oui, certo”. Un’emozione fortissima”.

Como cena di capodanno sul palco del teatro sociale

Più semplice del previsto dunque. “Si, anche se ero talmente incredula che ho fatto una cosa particolare e divertente. Sono uscita subito dalla stanza nella quale ci trovavamo e ho cercato alcune persone che potessero venire insieme a me e fungere da testimoni davanti a Dominique al quale ho chiesto di dare nuovamente la risposta. È stato divertente”, ricorda sorridendo Barbara Minghetti. Adesso dunque la grande esperienza di Dominique Meyer sarà “a disposizione di Como e del nostro teatro – aggiunge Minghetti – Ciò che inoltre mi sprona ancora di più è aver visto come in tutte le sue esperienze precedenti Dominique abbia sempre lasciato ottimi ricordi e compagni di lavoro entusiasti. Solitamente questi personaggi così “grandi” sono a volte divisivi all’interno dei teatri dove operano. Per lui è sempre stato il contrario. E io stessa, dopo la nomina, ho ricevuto chiamate e messaggi di congratulazioni per la scelta effettuata e per essere riuscita a portare Dominique da noi”.

Attualmente Meyer è Direttore esecutivo dell’Orchestra da Camera di Losanna e a breve inizierà in concreto la sua attività a Como. “O meglio, si intensificherà visto il suo legame di vecchia data con la città e il nostro teatro che è una casa per chi vive a Como e dove adesso anche lui rivestirà un ruolo di spicco, sfruttando la sua esperienza per farlo crescere e farlo aprire ancora di più a livello internazionale oltre che farlo radicare sempre di più nella nostra realtà. Sarà molto utile la sua esperienza e le sue conoscenze anche in vista di una possibile ricerca di altri partner artistici e economici”. Infine, va ricordato come dopo quattro anni di Presidenza di Simona Roveda, si sia completamente rinnovata la direzione del Teatro Sociale di Como. Ecco, dunque, come sarà formato il Consiglio di amministrazione dove entrano o si confermano: Carlo Goldstein, Barbara Minghetti, Giovanni Vegeto, Claudio Bocchietti, Paola Dubini, Bianca Passera, Simona Roveda (past president) e Roberta Venturini Ora, non resta che “iniziare il lavoro. O meglio, riprenderlo ampliando l’orizzonte per rendere Como sempre più orgogliosa del suo teatro e delle sue attività pensate sia per i più piccoli, per l’arte e la cultura”, ci saluta Barbara Minghetti.

 

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